Stava portando a spasso il suo cane quando ha notato qualcosa in un canale al lato della strada. Domenica mattina l’uomo si è trovato di fronte al corpo seminudo di una donna, che non dava segni di vita. Subito il passante ha avvertito i soccorsi, ma gli uomini del 118 intervenuti sul posto, insieme agli agenti della Squadra Mobile, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della vittima, che qualcuno aveva ucciso e poi gettato nel fosso, lungo stradello Toni, ad Albareto, frazione di Modena. Benedita San, una prostituta di origine nigeriana quarantenne, indossava solamente un maglione al momento del ritrovamento: gli altri suoi vestiti erano sparsi nei campi della zona.
Sul cadavere gli inquirenti hanno riscontrato segni di violenza che hanno tolto ogni dubbio sul fatto che fosse stata brutalmente assassinata.
Le indagini si sono focalizzate sull’ambiente della prostituzione
Dopo i primi rilievi della Scientifica, i poliziotti hanno ipotizzato che la nigeriana possa essere stata colpita ripetutamente con un oggetto contundente alla testa e sul volto, molto probabilmente dopo aver subito degli abusi. È possibile che il corpo sia rimasto nel fosso per almeno ventiquattro ore: l'omicida potrebbe anche aver ucciso altrove la vittima, per poi portarla in aperta campagna. Nessuno dei residenti nella zona, di solito molto tranquilla, sembra però aver notato movimenti sospetti.
Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia che potrà ulteriormente chiarire l’accaduto. Subito le indagini, coordinate dalla pm Maria Angela Sighicelli, si sono focalizzate sul mondo della prostituzione, con la convinzione che il movente e il responsabile del delitto potessero essere riconducibili a quell’ambiente.
Un fermo per l'omicidio di Benedita San
Nel tardo pomeriggio di domenica Leopoldo Salici, di 41 anni, si è recato presso una caserma dei carabinieri per costituirsi. L’uomo, sottoposto a fermo, è stato interrogato dagli inquirenti. Non si hanno ancora notizie precise su quello che avrebbe dichiarato: indiscrezioni, riportate dall’Ansa, ricondurrebbero il delitto ad una lite a causa di un rapporto non consumato o non gradito dalla prostituta.
Nelle prossime ore sarà fatta maggiore chiarezza sulla sua posizione.
I precedenti nella stessa zona
Quello di domenica è stato il terzo omicidio di una donna straniera in poco tempo nei dintorni di Modena. Lo scorso 6 febbraio la badante marocchina Ghizlan El Hadraoui, di 37 anni, è stata accoltellata e bruciata nella sua auto, a poca distanza dal luogo del delitto della nigeriana. La donna è stata ammazzata con almeno quattro colpi alla schiena dall'ex marito, Khalil Lamane, che non voleva concederle il divorzio. L’uomo, subito dopo l’arresto, ha tentato di togliersi la vita in prigione. Il 22 marzo, invece, a Finale Emilia, Khaddouj Hannioui, 50 anni, che da pochi giorni era arrivata in Italia dal Marocco per ricongiungersi con i familiari, è stata sgozzata in casa dal nipote trentaduenne, Mohammed El Fathi, che fino a pochi giorni prima era stato in cura in una clinica psichiatrica.