“Ho spiegato alle mie nipoti che il Signore aveva bisogno di una Mary Poppins che accudisse i bambini del paradiso”. Così la madre di Veronica Costantini, morta sabato 6 aprile a soli 32 anni, ha trovato il modo per dare alle due figlie della donna la notizia più brutta. Il dolore per la scomparsa della giovane di Montesilvano (Pescara) è acuito dalla consapevolezza che forse la tragedia poteva essere evitata, con una maggiore attenzione da parte dei medici, inizialmente incapaci di riconoscere i sintomi della malattia che l’ha uccisa, un’encefalite da herpes.
Adesso quattro persone risultano indagate per omicidio colposo, mentre il ministro della Salute Giulia Grillo ha inviato gli ispettori per verificare l’accaduto.
La paziente è stata dimessa dopo un primo ricovero
Lo scorso primo aprile Veronica si era sentita male ed era stata subito portata da un mezzo del 118 all’ospedale Santo Spirito a Pescara. Ma i medici del pronto soccorso, che per primi l’avevano visitata, non avevano riscontrato nulla di particolare. La madre ha raccontato durante il programma “La vita in diretta” come fin dal primo mattino sua figlia sentisse dolore e fosse in stato confusionale. Dopo tre giorni le condizioni sono ulteriormente peggiorate: accompagnata nuovamente nel nosocomio della città abruzzese, la donna era stata ricoverata dapprima nel reparto Malattie infettive e poi in Neuropsichiatria, dove aveva avuto una crisi epilettica.
I dottori si erano convinti che soffrisse di disturbi mentali. Ma le condizioni di salute della trentaduenne continuavano a peggiorare, finché non è stato necessario il trasferimento in Rianimazione. Qui finalmente il personale sanitario ha diagnosticato un’encefalite dovuta ad un herpes. Ma ormai c’era poco da fare: Veronica è morta lo scorso 6 aprile.
Si indaga per valutare eventuali responsabilità
La Procura di Pescara ha deciso di aprire un fascicolo su ciò che è avvenuto: quattro medici sono indagati per omicidio colposo. Nel frattempo è stata effettuata l’autopsia che ha confermato che la donna è morta per un infezione cerebrale dovuta al virus dell’herpes. In molti hanno notato come i sintomi della malattia siano gli stessi che Veronica aveva manifestato sin dall’inizio: stato confusionale e convulsioni.
Con ogni probabilità poteva essere curata se la diagnosi fosse stata tempestiva: ora i familiari della vittima accusano il personale sanitario di essersi sbagliato e di aver perso tempo, portando la paziente alla morte. I dirigenti dell’ospedale hanno fatto sapere che è già in corso un’indagine interna per verificare le eventuali responsabilità. Inoltre il Ministero della Salute ha inviato a Pescara per far luce sulla vicenda degli ispettori, tra cui anche esperti dell’Istituto superiore di sanità, uomini dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e carabinieri del Nas.