Teme ritorsioni e vendette, anche perché la sua pistola è stata sequestrata, è disarmato e ora non potrebbe più difendersi. Il 29enne Andrea Pulone, è stato protagonista, suo malgrado, del primo episodio di presunta legittima difesa dopo il varo del decreto. Appena tre giorni fa, è stata promulgata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la nuova legge sulla legittima difesa, non ancora entrata in vigore. Venerdì alle 19 in via San Matteo 32 a Monterotondo, comune alle porte di Roma, Andrea era in casa con la fidanzata quando in tre, mentre un quarto faceva da palo, si sono introdotti nella villetta di famiglia, dopo aver divelto una grata di una finestra al primo piano.

Pulone ha sorpreso gli intrusi in soggiorno e con la pistola regolarmente detenuta per uso sportivo, ha esploso alcuni colpi: di questi, uno ha ferito all'inguine Enrico Petrj, ladro ragazzino appena 16enne di origine albanese, che in seguito i suoi 'soci' hanno scaricato davanti l'ospedale Gemelli di Roma. Il proprietario di casa, dopo averlo fatto davanti agli inquirenti, ha raccontato pubblicamente la sua versione dei fatti.

Il racconto di Andrea Pulone

Voleva sparare per metterli in fuga, ottenere un "effetto dissuasivo", come ha ripetuto in più interviste, ma senza ferirli. E invece, tra i colpi che ha sparato Pulone che è un tiratore sportivo, mentre sotto l'effetto dell'adrenalina il rumore degli spari sembrava quello di miccette, alcuni hanno colpito la libreria, un altro il ladro appena 16enne che un'ora dopo l'accaduto i complici.

Fuggiti a bordo di un'auto probabilmente presa a noleggio, hanno abbandonato davanti al Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli. L'adolescente con precedenti per furto, ha subito un intervento per la rimozione del proiettile, è ricoverato in prognosi riservata in terapia intensiva pediatrica: grave ma stabile, non è in pericolo di vita.

Pulone venerdì nel tardo pomeriggio era da poco tornato con la fidanzata nell'abitazione dei genitori, assenti per un viaggio in Portogallo, il papà è l'astrofisico Luigi, dopo aver trascorso una giornata al mare. Era ancora giorno, e si trovava al piano di sopra della villetta a fare la doccia quando ha sentito rumori sospetti. Spaventato, ha preso dalla cassaforte la pistola, ed è sceso al piano inferiore.

Ha capito che c'era qualcosa che non andava quando si è accorto che qualcuno opponeva resistenza e non gli consentiva di entrare nel soggiorno della sua abitazione. Dopo aver spinto con forza, si è aperta la porta, e si è trovato di fronte tre individui, uno armato di spranga di ferro: allora, ha aperto il fuoco per metterli in fuga. Poi è stato lui stesso ad avvisare il 112 che estranei si erano introdotti nella sua abitazione. Pulone, ancora molto scosso, ha detto di aver sparato puntando alla libreria e di non essersi accorto di aver colpito uno di loro. Ha anche detto che chi intraprende un'esistenza dedita al crimine, sceglie di mettere a repentaglio la propria vita. A chi gli ha ricordato che le sue parole sono molto simili a quelle pronunciate dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, promotore della nuova legge, ha confermato che in sostanza il discorso è lo stesso.

Nuova legge sulla legittima difesa non applicabile

Al momento non è indagato, ma la paura di Pulone è che presto possa diventarlo. La vicenda, che per alcuni è sembrata un primo test sulla legittima difesa, sta dando grattacapi agli inquirenti perché la nuova legge non è ancora entrata in vigore, anche se fa già molto discutere la sua applicazione.

Il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, sta studiando il da farsi sulla base dell'informativa ricevuta dai carabinieri di Monterondo e del comando provinciale: ancora non ha stabilito quale reato contestare al giovane proprietario che ha sparato. Menditto ha spiegato alla stampa che indagare Pulone è un atto dovuto, non una conferma di colpevolezza, e comunque la nuova legge non si può applicare perché fino a che non venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale non è in vigore, vale quindi quella precedente, e anche se fosse stata attiva, l'eccesso di legittima difesa resta sempre contestabile.

La vittima invece, il 16enne piantonato in ospedale, probabilmente verrà iscritta sul registro degli indagati con l’accusa di tentato furto aggravato. Il procuratore ha anche deciso di porre Pulone sotto tutela dei carabinieri 24 ore su 24: una pattuglia staziona davanti alla villetta dove è avvenuto il fatto, notte e giorno per scongiurare il rischio di ritorsioni. Prosegue intanto la caccia agli altri complici.