La legge anti-aborto approvata in Georgia continua a far discutere in tutto il mondo. A prendere una posizione contro tale ordinamento, scende in campo anche Walt Disney Company. In un comunicato stampa, il Ceo dell'azienda ha dichiarato che in tali condizioni non è possibile per il colosso dell'animazione girare nel Paese.
La minaccia fatta da Disney, segue la presa di posizione di Netflix. Infatti, anche il sito streaming più famoso al mondo, ha confermato di non voler continuare a registrare serie tv o film in Georgia. Un vero e proprio movimento di protesta contro la legge anti-aborto che continua a raccogliere iniziative da tutto il mondo.
La minaccia di Disney
La legge anti-aborto approvata recentemente in Georgia ha da subito suscitato polemiche in tutto il mondo. In base all'ordinamento, l'interruzione della gravidanza non più avvenire in caso di presenza del battito cardiaco del feto.
Dunque, con la nuova legge che entrerà i vigore a partire dal 1° gennaio 2020, l'aborto sarà possibile effettuarlo entro le sei settimane di gravidanza. Un periodo di tempo in cui spesso molte donne non sono del tutto consapevoli di essere incinta.
Al fianco di coloro che vorrebbero l'interruzione della gravidanza legale, scende in campo anche Walt Disney Company. Attraverso le parole dell'amministratore delegato dell'azienda, Bob Iger, si annuncia la concreta possibilità di non poter più girare nel Paese, proprio a causa della legge anti-aborto presente in esso.
Una decisione molto dura quella presa da Disney. Basti pensare che all'interno degli studi di Atlanta, sono stati girati grandi blockbuster targati Marvel. Un esempio su tutti sono Black Panther e il recente film Avengers: Endgame, uscito nelle sale cinematografiche mondiali lo scorso aprile.
Inoltre, l'industria dell'entertaiment crea soltanto nel paese della Georgia, circa 92 mila posti di lavoro, con oltre 455 produzioni girate durante lo scorso anno.
Dunque, se la minaccia di Disney dovesse diventare realtà, il Paese potrebbe subire un ingente danno economico e d'immagine.
Anche Netflix contro la legge
La decisione di Disney di non voler registrare in Georgia, qualora dovesse passare la legge anti-aborto, è l'ultima arrivata in ordine cronologico. Infatti, già Netflix si era schierato contro l'ordinamento, annunciando che se esso entrà in vigore, il sito streaming non registrà più i suoi format nel Paese.
Anche in tale caso si tratterebbe di una grande perdita, in quanto tantissime sono le serie TV ambientate in Georgia. In particolare, la più nota è Stranger Things, la cui nuova stagione è attesa in estate. Per il momento, Disney e Netflix rimangono in attesa di ulteriori sviluppi, augurandosi di non dover traslocare così in fretta.