Attimi di panico in strada a Milano domenica sera: un uomo in divisa ha inseguito un ragazzo fino a sparargli un colpo di pistola che lo ha ferito tra il braccio e il fianco destro. L’episodio è accaduto verso le 22:40 in via Marco Aurelio ad angolo con via Pietro Crespi, nella zona confinante con il Parco Trotter, a due passi da viale Monza. Il fuggitivo non aveva compiuto alcun crimine, ma solo l’imprudenza di aver voluto difendere la madre dal compagno con il quale aveva appena litigato. Infatti a sparare con la pistola d’ordinanza è stato il 45enne Angelo Di Matteo, una guardia giurata di origini napoletane che da anni risiede nel capoluogo lombardo.

La vittima invece è un ragazzino di soli 13 anni, figlio della donna con cui il suo aggressore convive da circa due anni.

La giovane vittima non è in pericolo di vita

Per fortuna il ragazzo, che è stato immediatamente portato in ambulanza all’ospedale Niguarda, non sembra essere in pericolo di vita. Sul luogo della sparatoria sono giunti i carabinieri del Nucleo Radiomobile che hanno bloccato Di Matteo poco lontano mentre era ancora con l’arma in mano. Alla vista dei militari l’uomo ha puntato per un attimo la pistola contro di loro, ma poi, quando già si temeva il peggio l’ha appoggiata a terra consegnandosi per essere arrestato. Subito è stato portato in caserma per essere ascoltato dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire l’accaduto sotto il coordinamento della pm Donata Costa.

Angelo Di Matteo era ubriaco al momento della sparatoria

Una prima spiegazione del gesto folle della guardia giurata è stata fornita dalla madre della vittima. Quest'ultima ha raccontato ai militari dell’Arma che il 45enne ha agito sotto l’influsso dell’alcol dopo avere litigato con lei. La donna, di origini straniere, abita da anni in un appartamento in via Marco Aurelio con il figlio avuto dal suo precedente compagno.

Quando, circa due anni fa, quest’ultimo è morto, la madre del ragazzo ha stretto un legame affettivo con Di Matteo che da qualche tempo si era trasferito da loro. Domenica sera la guardia giurata era rimasto a casa ed aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. “Avevo detto a mio figlio di non andare da lui – ha spiegato la donna ai carabinieri – Angelo era ubriaco e mi aveva minacciato”.

Ma il 13enne non ha voluto ascoltare la madre ed è entrato con un amico nell’abitazione, probabilmente per difendere la donna. Ma, dopo pochi secondi, il giovane ne è uscito scappando, inseguito dall’uomo che gli puntava contro la pistola. La mamma non ha perso tempo ed ha immediatamente chiesto aiuto al 112, ma le forze dell'ordine sono giunte quando la sparatoria aveva appena avuto luogo.