Da alcuni giorni si sta parlando molto della vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano e, più in generale, della Val D'Enza. Nelle ultime ore si sono avute delle novità che, riporta un articolo del Giornale, riguardano gli indagati. Difatti, dalle intercettazioni telefoniche si è scoperto che il gruppo cercò di "regolarizzare" la situazione illegittima e venne fissato un appuntamento con i rappresentanti dell'ASL Reggio Emilia. In tale incontro, tre degli individui posti sotto indagine sostennero che non avevano più intenzione di gestire i minori attraverso la propria struttura 'La Cura' e richiedevano alla stessa Asl la 'condivisione delle spesa'.

Tra i tre, vi erano sia il sindaco della cittadina Andrea Carletti che la direttrice dei servizi sociali Federica Anghinolfi.

La Anghinolfi e il tentativo di bloccare l'inchiesta

La stessa Federica Anghinolfi aveva cercato di boicottare le indagini relative all'inchiesta 'Angeli e Demoni'. Stando al già citato articolo del Giornale, l'assistente sociale avrebbe anche richiesto l'intervento del Garante regionale dell'infanzia. Tale richiesta sarebbe stata dovuta al fatto che le stesse indagini stavano ostacolando i procedimenti attivi sui minori, in seguito rivelatisi parte integrante del 'sistema' messo in piedi dalla stessa Anghinolfi. Inoltre, stando ad alcune intercettazioni, la direttrice dei servizi sociali era ben cosciente di essere 'sotto osservazione' e ciò si sarebbe intuito da una telefonata fatta con una sua amica e donna affidataria della vicenda, Cinzia Prudente.

Il progetto di rendere legale l'attività della onlus

Le intercettazioni e le inchieste hanno appurato che gli indagati avevano l'obiettivo di dare una parvenza legale all'attività svolta, sino ad ora in maniera illecita, dalla onlus 'Hansel e Gretel'. Tale organizzazione si occupava di psicoterapia infantile ed era guidata dal terapista Claudio Foti, inizialmente posto ai domiciliari ed in seguito scarcerato.

In tal modo, si sarebbe creata una sorta di "copertura" che, pur non cambiando le dinamiche della struttura, avrebbe garantito una veste maggiormente 'formale' e 'professionale'. Oltre a ciò, bisogna segnalare che nella proposta fatta dagli indagati ai vertici dell'ASL di Reggio Emilia vi era contenuta la richiesta di mantenere gli stessi psicologi attivi nella struttura 'La Cura'.

Questi nuovi dettagli dell'indagine su Bibbiano sicuramente faranno discutere nei prossimi giorni e, d'altronde, potranno costituire un nuovo elemento di scontro politico e di polemica tra il governo e l'opposizione di centrosinistra.