Tra il Partito Democratico e il vicepremier Luigi Di Maio, leader dei Cinque Stelle, è guerra aperta. Infatti in queste ore i dem hanno annunciato di aver dato mandato ai propri legali di querelare il Ministro del Lavoro per diffamazione. Di Maio ha detto una frase poco piacevole nei confronti del Pd, per la precisione durante una puntata di Unomattina, accostando il partito allo scandalo degli affidi illeciti di Bibbiano, una cittadina emiliana che è guidata proprio dal Partito Democratico. Nell'inchiesta "Angeli e Demoni", citata nell'intervista tv dallo stesso leader pentastellato, è finito nel registro degli indagati anche il sindaco di Bibbiano.

In totale sono 18 gli indagati. In una nota il partito di Zingaretti ha definito le frasi dell'avversario politico totalmente "demenziali". "Col Pd non voglio avere niente a che farci" - ha dichiarato il vicepremier quando i giornalisti televisivi gli hanno chiesto di una possibile alleanza con i dem a seguito della eventuale caduta dell'attuale governo, e lo stesso ha poi aggiunto testuali parole: "Soprattutto col partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano".

Il Pd: 'Accostarci a fatti gravissimi è da irresponsabili'

Nella stessa nota diramata agli organi di stampa, i dem hanno precisato che il partito ha subito denunciato la gravità dei fatti avvenuti a Bibbiano, ma ha anche preso le distanze dai soggetti imputati.

In sostanza, il partito presieduto attualmente da Nicola Zingaretti dice che se il sindaco e altri soggetti hanno sbagliato, accostare quanto avvenuto nella cittadina emiliana al Pd, oltre ad essere un atto da irresponsabili, è anche falso. Per i dem questo è il solito atteggiamento sprezzante e volgare messo in atto da Luigi Di Maio.

L'inchiesta di Bibbiano

Come si ricorderà, l'inchiesta di Bibbiano ha riguardato i servizi sociali della Val D'Enza, in Emilia Romagna appunto. Gli infanti sarebbero stati sottratti senza motivo ai genitori e sottoposti ad intensi "lavaggi del cervello" tramite anche l'uso di un sistema ad impulsi elettrici. La vicenda ha destato sconcerto in tutta l'opinione pubblica italiana: la magistratura comunque sta ancora indagando su questo delicato caso di cronaca.

Per quanto riguarda lo scontro tra il Pd e il leader dei Cinque Stelle, gli stessi dem hanno sollecitato l'attenzione dei vertici della Rai per quanto pronunciato dal ministro pentestellato. La vice segretaria del Pd, Paola De Micheli, definisce quanto avvenuto nella trasmissione "una vergogna per il servizio pubblico". A questo punto il partito chiede spiegazioni al direttore del Tg1, dal quale dipende proprio il programma in cui Di Maio ha pronunciato le frasi ritenute offensive nei confronti dei dem.