La foto che ritrae uno degli indagati per l'omicidio del Carabiniere Mario Cerciello Rega ammanettato, bendato e con il capo chino continua a far discutere. L'idea che all'interno di una caserma delle forze dell'ordine si possano verificare episodi di questo tipo sta generando un dibattito, in cui non manca chi sottolinea che sarebbe comunque sbagliato far passare per vittima qualcuno che, come nel caso di Natale Hjorth, pur non essendo il reo confesso del delitto, resta comunque uno dei possibili colpevoli e responsabili di una tragedia che ha scosso l'Italia.
Tuttavia, quella scena raccontata da quella foto rischia di aprire nuovi orizzonti di natura processuale e a spiegarli in un'intervista all'Agi è l'avvocato Giandomenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali. È stato lui a spiegare come quello scatto colto dentro la caserma dei Carabinieri rischia di far diventare l'interrogatorio nullo.
Caso sollevato già da Fusaro e Mentana
L'Arma dei Carabinieri ha già fatto sapere che quanto si è verificato rappresenta un fatto grave e pertanto sarà avviata un'indagine interna. Nel frattempo le prime motivazioni riguardo a quanto accaduto sarebbero imputabili all'esigenza di privare della vista l'indagato per non fargli vedere alcuni fascicoli che dovevano rimanere segreti.
In attesa che tutto possa essere chiarito attraverso delle prove, il direttore de La 7 Mentana era stato tra i primi a sottolineare come l'idea che durante un interrogatorio il ragazzo accusato di aver preso parte al crimine avrebbe potuto inficiare in maniera netta l'evolversi della procedura processuale. Una prospettiva a cui si è accodato il filosofo Fusaro che ha sollevato il dubbio che addirittura possa trattarsi di una messa in scena finalizzata a favorire l'estradizione dell'americano.
Accuse gravi, ma fatte con il condizionale e i punti interrogativi. L'avvocato Caiazza, invece, ha inteso dare un parere tecnico.
L'avvocato ritiene che l'atto istruttorio va dichiarato nulla
L'avvocato Giandomenico Caiazza, in un'ampia intervista rilasciata, all'Agi ha evidenziato come la foto che ritrae l'accusato bendato rappresenti un qualcosa di "una gravità straordinaria".
Scendendo nei tecnicismi ha messo in evidenza il fatto che un atto istruttorio, con riferimento a qualcosa che possa essere una confessione, una testimonianza o un interrogatorio, deve essere dichiarato nullo se si svolge con modalità che "coartano la libera determinazione di una persona". Adesso occorrerà capire come si evolveranno le cose e se davvero l'atto istruttorio sarà annullato come molti iniziano a prospettare.