Un caso di Cronaca Nera, l'omicidio del personal trainer romano 24enne Luca Sacchi, è diventato una questione Politica con possibili conseguenze giudiziarie. Il capo della Polizia, dott. Franco Gabrielli, non esclude di adire a querele in quanto alcuni rappresentanti della Lega lo hanno accusato di aver usato parole inadeguate in merito al ragazzo freddato con un colpo di revolver lo scorso mercoledì sera.

Due 21 enni, indagati per l’omicidio, oltre che per detenzione abusiva di arma da fuoco, rapina e lesioni, hanno ricevuto in carcere la convalida del fermo, ma la vicenda è tutt'altro che chiara.

In particolare è da accertare se il movente, come ipotizzato dagli inquirenti, sia la cessione di stupefacenti: Luca Sacchi e la fidanzata Anastasia Kylemnyk forse volevano acquistare un ingente quantitativo di marijuna con altri amici, poi lo scambio non sarebbe avvenuto e i presunti pusher li avrebbero cercato di rapinarli. "Gli accertamenti che l’autorità giudiziaria disvelerà, quando riterrà opportuno, non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati": questa la frase 'incriminata' pronunciata da Gabrielli il giorno dopo l'omicidio. A quel punto, però, la polemica era già in corso. Ad innescarla era stato Matteo Salvini, seguito poi da altri due esponenti leghisti.

Gabrielli e l'attacco dei leghisti

Al dolore dei familiari e alle difficoltà investigative, ora si aggiunge una querelle tra il prefetto e due leghisti: il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo, a cui si è affiancato il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Entrambi hanno criticato le parole di Gabrielli dopo l'omicidio di Luca Sacchi, in particolare Molinari, sabato scorso, ha detto che da un Capo della Polizia ci si aspetta silenzio e rispetto e che è indegno accostare Luca Sacchi all'idea di un drogato.

Molinari ha poi polemizzato sulla sicurezza sostenendo che invece di mettere bavagli social ai propri uomini, Gabrielli "si dovrebbe preoccupare di tutelarli e farli lavorare in condizioni decenti". Quindi ha interpellato l'attuale Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, invitandolo ad intervenire sulle "indegne parole" del prefetto.

Gabrielli ha replicato dicendo che le sue dichiarazioni sono state rilasciate con l'unico intento di evitare letture distorte e strumentali dell'accaduto. Non contengono assolutamente riferimenti ad un uso di stupefacenti, tantomeno da parte della vittima, e chi lo lascia intendere, calunnia le istituzioni al pari di chi le rappresenta, oltre ad acuire il dolore dei familiari del ragazzo. Il Capo della Polizia ha poi chiarito che con la sua esternazione voleva intendere che il caso è ben più complesso di quello che possa apparire. Ha chiesto a tutti un atteggiamento di riflessione e rispetto di fronte alla morte di un ragazzo di 24 anni. Infine, ha annunciato azioni legali nel caso di "ulteriori mistificazioni".

Gabrielli ha ricevuto la solidarietà di esponenti politici, specie del Pd, del Ministro alla Difesa, Lorenzo Guerini, e di quello allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Vicino al Capo della Polizia anche il viceministro all'Interno, Vito Crimi.

Polemica iniziale con Salvini

Tutta la vicenda è cominciata con le esternazioni dell'ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Dopo il delitto, il leader della Lega ha scatenato una dura polemica mettendolo in relazione a ipotetici tagli alle dotazioni sulla sicurezza a Roma: "Da ex ministro dell’Interno, fa ancora più male vedere tutta l’insicurezza della capitale governata dai 5 Stelle e i tagli disastrosi che Renzi, Conte e Zingaretti fanno al fondo per le Forze dell’Ordine" ha detto Salvini.

L'attacco ha mobilitato il Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte ha definito il leader della Lega "miserabile" per aver speculato su un episodio del genere in campagna elettorale. E' intervenuta anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in una polemica politica a distanza che va avanti ormai da tempo con Salvini, scrivendo in un post che "la vergogna è vedere che si specula su una morte". E su Roma: "Questa città non è il Far West e i romani non sono banditi".

Gabrielli, di solito non avvezzo alle esternazioni, ha deciso di parlare per evitare che le Forze dell'Ordine vengano risucchiate nel contenzioso politico. Auspica che prevalga la misura: non si devono anticipare giudizi o emettere sentenze, tantomeno è ammissibile utilizzare l'argomento sicurezza come strumento di contesa politica.

Roma è una città problematica ma non può essere rappresentata come fosse Gotham City. A seguire, una circolare a sua firma, ha disposto una limitazione nell'uso dei social perché non siano distorti ruoli, profili, esperienze e immagine della polizia sul territorio, specie in occasioni difficili o luttuose come lo sono gli ultimi casi di Trieste e Roma.