Sono state ritrovate questa mattina, 17 dicembre, tre persone senza vita, il tutto in seguito all'intervento dei Vigili del Fuoco chiamati dalla padrona di casa, che non li vedeva più da alcuni giorni. Purtroppo le forze di soccorso intervenute prontamente, non hanno potuto fare altro che constatare la morte delle tre vittime, padre, madre e piccola di soli due mesi, abbracciati insieme nel loro letto matrimoniale.

Il papà aveva 38 anni e la mamma 26, secondo alcune fonti erano originari della Nuova Guinea, secondo altri della Nigeria, ma in ogni caso vivevano a Labico da Agosto, dove avevano preso in affitto un appartamento in via Guglielmo Fioramonti al numero 26.

Le abitudini della coppia dovevano essere note alla loro padrona di casa, che avendo notato che da qualche giorno non ritiravano i contenitori per i rifiuti della differenziata, ha provato più volte a chiamare e a telefonare. Non ricevendo alcuna risposta e non disponendo di una seconda chiave, la donna allarmata si è messa in contatto con i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti in mattinata.

Giunti sul posto i Vigili hanno dovuto procedere ad un intervento di emergenza per accedere all'interno dell'appartamento, ma una volta dentro, lo spettacolo che si sono trovati davanti agli occhi è stato quanto di più tragico potessero aspettarsi. Tutta la piccola famiglia giaceva nel lettone, abbracciati gli uni agli altri, raggiunti dalla morte probabilmente mentre dormivano.

Nella stanza c'era un bidone che conteneva residui di carbonella, forse utilizzato come un braciere, per scaldarsi, ma che dev'essere stato il loro assassino silenzioso. I Vigili hanno allertato i Carabinieri della Compagnia di Colleferro, e il capitano Ettore Pagnano ha richiesto l'autopsia per accertare definitivamente le cause della loro morte.

I consigli dei Vigili del Fuoco per evitare il pericolo del monossido di carbonio

I sistemi di riscaldamento che prevedono una combustione diretta e dunque la formazione di CO2 sono le caldaie, le stufe a carbone oppure a legna, i braceri, i camini.

Per quanto riguarda il rischio di emissione di monossido di carbonio, bisogna agire soprattutto sulla prevenzione, perché si tratta di un gas inodore, insapore ed incolore, quindi impossibile da scovare se non quando è troppo tardi, perché provoca la morte.

La cosa più importante è che ci sia sufficiente apporto di ossigeno negli ambienti. Di conseguenza devono essere perfettamente funzionanti e non ostruiti tutti i condotti che assicurano la ventilazione dei sistemi di riscaldamento e degli ambienti stessi. Al più piccolo sintomo di difficoltà di respirazione è necessario aprire le finestre o le porte per garantire un immediato ricambio dell'aria. Occorre inoltre tenere presente che la stessa cura va prestata anche agli ambienti circostanti, bagni, cucine, camere da letto, in quanto il monossido di carbonio tende ad infilarsi persino nelle piccole condutture dell'impianto elettrico e quindi a spostarsi nelle altre stanze. Mai e poi mai ci si deve addormentare con una di queste fonti di riscaldamento in funzione senza le dovute precauzioni di ricambio d'aria.