Una folla commossa ed attonita si è stretta intorno alle famiglie di Gaia e Camilla, le due sedicenni travolte e uccise nell'incidente stradale di Via Nizza, il 21 dicembre scorso. Dal pulpito della chiesa capitolina del Preziosissimo Sangue, il parroco Gianni Matteo Botto ha scosso gli animi con le sue parole di ammonimento.

Alla guida dell'auto Pietro Genovese

Era quasi mezzanotte, sabato 21 dicembre scorso, quando l'auto di Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo, ha sbalzato i corpi di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, due amiche sedicenni romane, morte sul colpo in quel tremendo incidente.

Dalle prime perizie, parrebbe che il ragazzo guidasse ad una velocità superiore ai limiti consentiti (50 km/h), senza tenere conto delle condizioni del manto stradale bagnato e scivoloso, in una zona trafficata. Pietro è ora agli arresti domiciliari, in attesa dell'interrogatorio di garanzia fissato il prossimo 2 gennaio dal gip Nicotra. Ad aggravare la sua situazione, ci sarebbe poi il tasso alcolico di 1,4 rilevato la notte della tragedia (0 è limite massimo consentito dalla legge per i neopatentati). Dall'iniziale ricostruzione dei fatti, risulterebbe che le due ragazze avrebbero attraversato in una zona scarsamente illuminata, lontano da semafori e strisce pedonali.

Il dolore dei familiari e le parole di Don Botto

"Il senso della vita non è bere o fumarsela, ma amarci gli uni con gli altri", questo il messaggio di Don Botto, durante la sua omelia alle esequie delle due ragazze. Un monito per i compagni di scuola, gli amici di sempre, i tanti giovani presenti ha risuonato tra le navate, perché il sacrificio di Gaia e Camilla non sia inutile, ma possa almeno ricordare a chi resta il prezioso significato dell'esistenza.

I genitori delle due giovani sono inconsolabili, come comprensibile: "non esistono termini per definire chi perde un figlio", queste le loro parole, rotte dal pianto. Nulla è più innaturale, infatti, non c'è un dramma peggiore: chi resta privo dei genitori è orfano, chi sopravvive al coniuge è vedovo, ma non ci sono parole per una madre ed un padre che non hanno più accanto la loro creatura.

I familiari ora chiedono solo rispetto per il loro dolore ed il loro silenzio.

La sorella di Camilla, tra le lacrime, ha preso la parola: nonostante fosse la piccolina di casa, su di lei erano basate le fondamenta della loro famiglia. Gli amici le hanno salutate con un lungo applauso al termine della messa, tra le canzoni di Jovanotti e Tiziano Ferro, per difendersi da: "Un dolore incommensurabile, indescrivibile, che porteremo nel cuore tutta la vita. Siete una cicatrice che durerà per sempre".