Possibile svolta nel caso di Samira El Attar, la mamma di 43 anni scomparsa da Stanghella (centro alle porte di Padova) lo scorso 21 ottobre. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stata uccisa. Nelle scorse ore, infatti, nel registro degli indagati è stato iscritto il marito della donna, Mohammed Barbri. L'uomo è accusato di omicidio e di occultamento di cadavere. Qualche settimana fa, si era presentato dai carabinieri dicendo di aver ritrovato, in un fossato, le scarpe della moglie.
Il marito di Samira si difende: 'Non c'entro'
A quasi tre mesi dalla scomparsa di Samira, gli inquirenti non sembrano più avere dubbi.
La donna, mamma di una bimba di 4 anni, non si sarebbe allontanata volontariamente, non sarebbe rimasta vittima di un drammatico incidente stradale, né tanto meno avrebbe compiuto un gesto estremo. La 43enne, gli investigatori ne sono ormai certi, è stata uccisa dal marito Mohammed (che ne avrebbe anche occultato il corpo).
In un primo momento, ricordiamo, si era aperto un'indagine per sequestro di persona: una scelta più che altro "tecnica", dettata dalla necessità di consentire agli uomini del Ris di effettuare una serie di accertamenti (altrimenti non effettuabili). Ora, il Sostituto Procuratore della Procura di Rovigo, Francesco D'Abrosca, ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati, Mohammed Barbri.
L'uomo, però, continua a professarsi innocente: "Non c'entro niente - avrebbe dichiarato - non sono stato io: voglio continuare a cercarla".
La scomparsa di Samira
Samira El Attar, è scomparsa lo scorso 21 ottobre da Stanghella, dove risiede con il marito e la figlioletta. Quella mattina, dopo aver accompagnato la bimba all'asilo, in bici, si è fermata per qualche minuto da un'amica.
Da allora, non è più rientrata a casa e nessuno l'ha più vista né sentita.
Il marito Mohammed, però, non ha presentato subito denuncia di scomparsa: si è recato nella stazione di Boara Pisani, solo il giorno seguente. Ai carabinieri, quindi, aveva spiegato di non essersi subito preoccupato in quanto, spesso, la moglie, veniva chiamata a fare la badante a qualche anziano della zona e, a volte, non rientrava la notte.
Le ricerche sono subito iniziate, ma di Samira e della sua inseparabile bicicletta non si è mai trovata traccia. Il 9 dicembre, però, il marito della donna ha dichiarato di aver rinvenuto, in un fossato lungo la Statale 16 "Adriatica" (non lontano dalla loro abitazione) le scarpe nere della moglie. Nei campi adiacenti, poi, gli inquirenti hanno repertato anche dei frammenti di un portachiavi di proprietà della mamma marocchina. Inoltre, ieri, in un'area più volte perlustrata, il marocchino - che pur essendo indagato è a piede libero - avrebbe anche recuperato una collana di Samira.
Gli inquirenti, fin dall'inizio delle indagini, si sono concentrati sui rapporti - spesso complicati- tra moglie e marito.
Più di un'amica della 43enne, infatti, ha sostenuto che Samira non avrebbe mai lasciato la sua bambina e ha puntato il dito contro Mohammed, descrivendolo anche come un uomo violento. Mohammed, ricordiamo, si è sempre detto estraneo alla scomparsa della moglie, ma il suo comportamento, nel corso degli ultimi mesi, ha destato più di un sospetto.