La prima mappatura dei beni comuni del Polesine individuati con il contributo dei cittadini è stata presentata il 27 dicembre a Palazzo Nodari, sede del Municipio di Rovigo, in un incontro organizzato da Luci, Laboratori Urbani per Comunità Inclusive, e Università Iuav di Venezia.

Il progetto coltiva la finalità di fornire alle amministrazioni locali strumenti utili alla valorizzazione e gestione collettiva dei beni d'interesse comunitario. È promosso dall'Arci provinciale ed è sostenuto dalla Regione Veneto, con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per lo sviluppo della cittadinanza attiva che parta dallo studio delle percezioni e delle aspirazioni dei cittadini relativi a qualità della vita e servizi.

Lo sfondo normativo è da ricondurre all'art.118 della Costituzione secondo il quale, in applicazione del principio di sussidiarietà: "Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale".

Beni comuni e ambiente, il caso del Parco Langer

C'è Parco Langer in cima alla lista dei desideri dei cittadini per l'obiettivo della tutela ambientale. Si tratta di un'area verde alle porte della città di Rovigo, riguardo alla quale negli ultimi anni gruppi ambientalisti e culturali hanno combattuto un'accesa battaglia per fermare il cosiddetto "Passante Nord", infrastruttura viaria progettata sulla carta ma rimasta incompiuta, che avrebbe dovuto attraversare proprio il Parco.

All'interno della zona verde è presente la flora tipica dei boschi di pianura con il Pioppo, il Biancospino, l'Acero Campestre e l'Olmo, abitati da Picchi, Pettirossi e Capinere.

Il Parco vive di una vegetazione spontanea contenente una biodiversità in via di estinzione. Non risente di interventi di sistemazione strutturali, ma l'abitudine frequentissima all'accesso da parte dei cittadini ha tracciato dei sentieri ben visibili.

Ora il Parco è tra i principali beni che la cittadinanza intende salvaguardare.

Il metodo di lavoro di Luci

"Attraverso questionari e linee guida per le amministrazioni comunali - puntualizza Giorgia Businaro, referente del progetto - Luci intende incrementare la cura condivisa nella gestione degli spazi urbani. Per proseguire in questa direzione è necessario stabilire la connessione con i residenti e un primo esito decisivo si è ottenuto grazie ad un questionario on line che ha raccolto una vasta gamma di segnalazioni".

Denis Maragno e Francesco Musco, docenti dello Iuav di Venezia, aggiungono che uno degli snodi da dipanare riguarda la carenza di dati che superino le classificazioni consuete bilanciando il tema dell'arredo urbano su aspetti innovativi innervati nella propagazione del confronto pubblico. Ciò che merita il primo piano dell'attenzione programmatoria è anche il volontariato civico e culturale per rendere la proposta dei cittadini la modalità integrata dei processi di trasformazione urbanistica.