Ci sono nuovi risvolti giudiziari sulla triste vicenda che il 10 ottobre scorso si verificò sulla superstrada che collega Lecce a Brindisi, all'altezza del paesino di Surbo, quando una Bmw condotta da un carabiniere forestale, Giuseppe Calianno, 34enne brindisino, si scontrò contro una Renaul Clio alla cui guida c'era Desiderio Serio, 59 anni e residente a Tuturano, piccola frazione a sud del capoluogo adriatico. Con Serio c'era anche un amico, Fino Orlando, quest'ultimo residente a San Pietro Vernotico, sempre in provincia di Brindisi. Tutte e due le vetture erano dirette verso Brindisi, ma proprio Calianno imboccò contromano la superstrada provenendo da Monteroni, procedendo in questo modo per quasi 10 chilometri.

L'impatto con la Clio si verificò all'altezza di una curva: le vetture andarono completamente distrutte e ad avere la peggio fu proprio il tuturanese. Adesso il militare subirà un processo giudiziario e, secondo quando si apprende dai media locali, avrebbe chiesto di patteggiare.

Accusa di omicidio stradale

Su di lui pende l'accusa, gravissima, di omicidio stradale aggravato. Da quel giorno il 34enne si trova in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione a Brindisi. La vicenda destò molto sconcerto a Tuturano, dove la vittima era molto conosciuta. Fu proprio il carabiniere a raccontare ai colleghi di Lecce che cosa era successo la sera prima sulla superstrada mentre si trovava ricoverato in ospedale.

Nel suo organismo i sanitari dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce registrarono un tasso alcolemico di circa 1,8 grammi per litro, ben superiore quindi al limite stabilito dalla legge. Lo stesso Calianno ha da sempre dichiarato che quella sera non aveva bevuto molto e che non fosse ubriaco, altrimenti non si sarebbe mai messo alla guida.

Pena potrebbe essere inferiore a 5 anni

Calianno quindi adesso potrebbe essere comunque condannato ad una pena che potrebbe essere anche inferiore ai cinque anni, proprio perché, come si diceva in precedenza, avrebbe chiesto di patteggiare. La richiesta sarà discussa con il pm Giovanni Gallone. In questo modo potrebbe chiudersi una delicata vicenda giudiziaria che coinvolge da una parte i famigliari del carabiniere e lui stesso, ma anche e soprattutto la famiglia della vittima, ancora oggi straziata dal dolore per una perdita così improvvisa.

Serio era impiegato presso il Comune di Brindisi e quel 10 ottobre scorso stava tornando da una serata trascorsa in compagnia degli amici, così come anche il carabiniere brindisino. Sicuramente nelle prossime settimane, o al massimo nei prossimi mesi, ci potranno essere ulteriori aggiornamenti sul caso in questione.