Nel panino con salsiccia e cipolla infilava anche le dosi di cocaina, marijuana e hascisc, che spacciava tranquillamente nel suo chiosco “Lo Sfizio numero 1" nel piazzale di Viale Bonaria, a Cagliari, a pochi passi dal Cis. “Caddozzone” che – secondo quanto scoperto dai Carabinieri – veniva utilizzato anche come centrale per il rifornimento della droga in particolare per le piazze del Sulcis, ma anche dell’hinterland cagliaritano.

In manette, con le pesanti accuse di detenzione e spaccio di droga, sono finite tre persone. Francesco Melis, 31 anni, cagliaritano, titolare della rivendita di panini.

Salvatore Urigu, 52 anni, originario di Sant’Antioco e il nipote Gian Manuel Pau, 27 anni, nato a Carbonia. Zio e nipote – secondo gli investigatori dell’Arma - si occupavano però di acquistare e poi rivendere la droga nel Sulcis. Melis invece sarebbe stato il grossista. Tutti e tre – la scorsa mattina - sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, firmata dalla Procura della Repubblica di Cagliari e coordinata dal Pubblico Ministero Alessandro Pili. Per Melis però – dopo i controlli – è scattato l’arresto in flagranza di reato. E per questo motivo è stato accompagnato in una cella del carcere di Uta, in attesa di essere sentito dal magistrato che si occuperà del caso.

Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri hanno recuperato 100 grammi di cocaina, 113 grammi di marijuana e anche 115 mila euro in contanti. Denaro trovato a casa del fratello di Melis, Antonio, anche lui indagato nell’operazione denominata “Hot Dog”, insieme ad altre sei persone.

Stupefacenti e panini

Le indagini dei Carabinieri sono iniziate circa un anno fa quando, il 27 gennaio del 2019, i militari hanno arrestato Fabio Cadeddu che – stando alle indagini – aveva acquistato dal “caddozzone” 50 grammi di cocaina purissima, destinata alle piazze del Sulcis.

Cadeddu infatti avrebbe fatto, almeno fino a quel momento, da corriere della droga e sarebbe stato immediatamente rimpiazzato dai due arrestati. Gli investigatori dell’Arma infatti, seguendo i movimenti di alcuni spacciatori e consumatori, sono poi arrivati al chiosco di Francesco Melis, in viale Bonaria. Il giovane – per occultare la droga - aveva escogitato dei metodi davvero innovativi.

La sostanza stupefacente era infatti nascosta nella cella frigo, spesso all’interno di alcune lattine o sul tetto, dove veniva bloccata in tutti i casi con dei magneti. Sono stati infatti i cani dell’unità cinofila dei Carabinieri a trovarla e permettere ai militari di porre fine al traffico di droga.

Consegne al tavolino

Secondo quanto accertato dai Carabinieri, lo spaccio della droga veniva effettuato anche durante l’orario d’apertura e alla luce del sole. I clienti della paninoteca ambulante potevano ricevere a tavola oltre che una bistecca anche la dose di droga prescelta. “La cocaina, l’hashisc e la marijuana – spiega Lucia Dilio, la comandante dei Carabinieri di Carbonia – veniva nascosta dentro la rivendita dei panini con estrema facilità.

Dentro lattine vuote, ma anche in luoghi impensabili”. Secondo i militari il giro d’affari illeciti del chiosco era cospicuo. Basti pensare che il rivenditore di panini ambulante muoveva almeno 500 grammi di cocaina alla settimana, per un giro d’affari mensile di oltre trenta mila euro. Senza considerare la vendita della marijuana e dell’hascisc.