Sono agghiaccianti gli esiti che emergono dalla nuova perizia effettuata dai medici legali sul corpo di Marco Cestaro, il 17enne di Villorba che, diversamente dall'iniziale ipotesi di suicidio, farebbero pensare ad un terribile omicidio dai risvolti raccapriccianti.

Sembrerebbe, infatti, che il giovane sia stato brutalmente torturato dai propri aguzzini che gli avrebbero spezzato le gambe, fratturato le dita, spento sigarette sul petto e trafitto il collo con una lama prima di lasciarlo agonizzante sui binari.

Marco Cestaro: una morte terribile

Il corpo martoriato del giovannisimo Marco Cestaro, ritrovato lo scorso 13 gennaio agonizzante sui binari della ferrovia della ciitadina di Villorba, in provincia di Treviso, fu trasportato in ospedale, ma morì dopo soli 3 giorni a causa delle terribili ferite riportate.

Dapprima apparso agli inquirenti come il gesto estremo di un ragazzo disperato, le lesioni riportate dal giovane destarono il sospetto che in realtà, la causa della morte fosse diversa da quella che appariva e che le lesioni fossero attribuibili ad una feroce aggressione da parte di un "branco" come riportato dall'esito dei medici legali: "Choc emorragico e perdita di tre litri di sangue in politrauma”.

Nel documento dei medici legali, inoltre, si legge ancora che le lesioni sono state effettuate da tre persone diverse, delle quali una mancina che gli ha inferto il colpo alla gola con un corpo contundente seghettato e un'altra gli ha spezzato le gambe verosimilmente con un'accetta mentre la terza si "limitava" a tenere il corpo.

Giustizia per Marco Cestaro, la madre: 'Lui non voleva morire'

Ora la madre del ragazzo chiede giustizia per il figlio e chiede che sia fatta chiarezza sui carnefici, sulla dinamica e sul perché della morte del figlio. Una dinamica davvero agghiacciante sia perché avvenuta ai danni di un giovanissimo ragazzo di soli 17 anni e poi per l'efferatezza immotivata ed ingiustificabile di un tale gesto.

Nulla a che vedere coll'ipotizzato suicidio inizialmente ipotizzato dagli inquirenti, ma che fa aprire scenari macabri all'interno di un'indagine che molto avrà da raccontare. Il tutto è reso ancora più terribile dal fatto che, inizialmente, l'ipotesi del suicidio, ha inserito la figura del giovane Marco Cestaro in un'ottica protagonistica della vicenda, una sua volontà di arrecarsi danno.

Ma la realtà ci racconta l'esatto opposto: Marco non voleva morire, Marco voleva vivere e qualcuno, arrogandosi il diritto superiore di togliere la vita ad un essere umano, non gliel'ha permesso e per questo Marco merita giustizia.