Mentre il dramma del Coronavirus continua a falcidiare il nostro paese, con numeri sempre più preoccupanti, si apprende che anche il padre di Mattia, il paziente numero 1 (il tristemente 'famoso' 38enne di Codogno), è deceduto. Nel suo comune, Castiglione D'Adda, si registrano 62 morti, tanti decessi a cui si accompagna una grande preoccupazione: il giovane podista invece sta ormai bene, presto tornerà a casa.
Morto a Lodi il padre del paziente 1
Il papà di Mattia si è spento il 20 marzo. C'è quindi anche lui tra le 62 vittime del piccolo comune di Castiglione D'Adda, che conta solo 4.600 abitanti e che quindi sta pagando uno spaventoso tributo al Coronavirus.
Proprio in virtù di questa grave situazione il sindaco Costantino Pesatori sta cercando di correre ai ripari: si è così rivolto a Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, chiedendogli di condurre uno studio epidemiologico sul comune di Castiglione D'Adda. Il sindaco ha immediatamente incassato la disponibilità del medico: scienziati e amministratori locali stanno così mettendo a punto lo studio nella speranza di ricevere presto dati utili.
Nel frattempo il paziente 1, Mattia, si è quasi ristabilito ed è in attesa di imminenti dimissioni per poter raggiungere sua moglie, incinta al nono mese.
Mattia, il paziente 1, presto a casa
A dare notizia delle condizioni del primo paziente italiano affetto da coronavirus è Giulio Gallera, l'Assessore al Welfare della Regione Lombardia, che in una diretta social ha aggiornato i cittadini sull'immane tragedia che sta vivendo la Regione Lombarda e tutto il paese.
Il politico ha spiegato che l'uomo sta molto meglio e che dovrebbe essere dimesso tra oggi e domani. Mattia è già uscito da tempo dalla terapia intensiva, ma ovviamente la sua convalescenza è stata lunga.
Il giovane podista ha iniziato a stare male a metà febbraio, con febbre alta e difficoltà respiratorie. La situazione è poi precipitata il 21 febbraio scorso, quando è stato costretto a recarsi al pronto soccorso di Codogno in cerca di cure urgenti.
Qui gli hanno immediatamente diagnosticato una grave infezione polmonare, ma un medico dell'equipe, insospettitosi dalle condizioni di Mattia, lo ha sottoposto al tampone per il coronavirus. Il tampone ha dato esito positivo. Da quel momento è iniziato l'incubo Coronavirus per tutta l'Italia e in particolar modo per Mattia, che dopo i primi giorni di grande difficoltà è riuscito a riprendersi quasi del tutto.
Una storia a lieto fine insomma per se stesso ma non per il papà, purtroppo deceduto per via del male che sta tenendo sotto scacco l'Italia intera.