Quella che giunge dalla provincia Vercelli è una notizia davvero molto curiosa, e che in queste ore è diventata virale anche sui media locali e nazionali. Tutto comincia il giorno 16 aprile, quando un sacerdote viene fermato dalla Polizia Locale ad Arborio: fin qui nulla di strano. Una volta ricevuto l'alt dagli agenti, il religioso ha accostato con il suo mezzo di trasporto e ha esibito una certificazione firmata dalla Curia. "Vado a fare un esorcismo" - così ha dichiarato ai Vigili Urbani il soggetto. Gli agenti non hanno battuto ciglio e lo hanno lasciato andare.
Ma il giorno dopo è arrivata la smentita da parte della Curia vercellese, la quale informa che nessun sacerdote appartenente all'Arcidiocesi in questione è stato autorizzato ad effettuare tale pratica in questo periodo.
Il mistero
A questo punto è mistero, e tutti si stanno chiedendo chi sia quel prete che ha esibito la certificazione per andare a fare un esorcismo. Dal comando di Polizia Locale dell'Unione Bassa Sesia fanno sapere che la "bolla vescovile" era inoppugnabile. "È stato lasciato passare senza la verbalizzazione della contravvenzione" - così spiega il comandante Pierangelo Daglia. Molto probabilmente, invece, il religioso potrebbe aver inventato una scusa per uscire dal lockdown e non adempiere quindi agli obblighi previsti in materia di contrasto alla pandemia provocata dal nuovo coronavirus.
La Diocesi precisa ulteriormente che il documento eventualmente presentato dal prete non aveva la firma di Sua Eccellenza, Monsignor Marco Arnolfo, vescovo di Vercelli. Adesso si sta indagando per capire chi fosse quell'individuo, ed eventualmente rintracciarlo per saperne di più. Lo spostamento, anche se del tutto particolare, pareva assolutamente giustificato, in quanto il sacerdote ha dichiarato che stava andando ad aiutare una persona affetta da una presunta presenza demoniaca.
Tante le scuse trovate dalla gente per uscire da casa
In questo periodo di restrizioni forzate a causa dell'emergenza sanitaria in corso provocata dal Covid-19, sono tante le scuse trovate dalla gente per poter allontanarsi senza un valido motivo dal proprio domicilio. Il Dpcm firmata dal Premier Giuseppe Conte è infatti molto chiaro a tal proposito: i cittadini non possono uscire fuori dal proprio comune di residenza per necessità non urgenti, e nella propria città gli spostamenti sono autorizzati soltanto per andare a fare la spesa, dal medico o in farmacia.
A quanto pare il sacerdote si trovava anche fuori dal proprio comune di residenza, ma questo, forse, saranno gli agenti della Municipale della Bassa Sesia a chiarirlo nei prossimi giorni, o al massimo nelle prossime settimane.