Una donna sarebbe stata resa schiava dal suo convivente e per tre anni avrebbe subito ogni genere di umiliazione e violenza. Con le accuse di sequestro di persona aggravato, violenza sessuale e maltrattamenti, un 46enne originario di Lecce è stato posto agli arresti domiciliari. Secondo quanto riferiscono i media locali, la coppia si era conosciuta tramite Facebook nel 2017, poi sarebbe iniziata una convivenza. Presto però per la vittima è iniziato l'incubo. Il 46enne l'avrebbe resa letteralmente sua schiava, costringendola anche a rapporti intimi contro la sua volontà.

L'uomo avrebbe preteso che la donna eseguisse dei lavori per suo conto, trattenendone i guadagni.

La vittima era già riuscita a scappare una volta

Un anno dopo l'inizio della convivenza, la signora era riuscita a scappare già una prima volta, chiedendo aiuto ai suoi amici e famigliari. Nonostante tutto l'uomo si era nuovamente presentato da lei e le avrebbe promesso che sarebbe cambiato. Una volta tornati a vivere insieme i soprusi però sarebbero continuati ulteriormente. Il 46enne l'avrebbe chiusa in bagno o in casa tutte le volte che lei osava uscire; la vittima non poteva avere nessun tipo di contatto sociale. La situazione è giunta al limite con l'arrivo della pandemia provocata dal coronavirus, che ha costretto i due a vivere forzatamente sotto lo stesso tetto.

Lo scorso 10 maggio la donna non c'è l'ha fatta più e si è rivolta ai carabinieri, che si sono recati presso il domicilio della coppia. I militari dell'Arma ci hanno messo poco a capire che cosa fosse successo, in quanto la donna aveva dei lividi sul corpo, probabilmente dovuti ad un'aggressione avvenuta qualche giorno prima.

Il 46enne ha confessato qualche sopruso

Ai carabinieri del comando provinciale di Lecce non è restato altro che prelevare il 46enne e condurlo in caserma per poterlo interrogare. Davanti all'autorità giudiziaria l'uomo ha ammesso di aver commesso qualche sopruso nei confronti della convivente, spiegando che la situazione tra i due sarebbe divenuta burrascosa, soprattutto negli ultimi tempi.

Lui ha comunque negato di aver sequestrato in casa la donna e di averne abusato. L'indagato, dopo essere stato condotto in carcere nella giornata di sabato 20 maggio, è stato ascoltato dal gip Sergio Tosi in presenza del suo avvocato difensore Cristiano Solinas. Alla fine dell'interrogatorio di garanzia per il 46enne sono scattati gli arresti domiciliari. Le indagini degli inquirenti continueranno anche nei prossimi giorni per chiarire definitivamente tutti i contorni della vicenda. La donna adesso è ospitata nel Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce.