"Mi fidavo di mio marito": Daniela Fumagalli, madre annichilita dal dolore, l'ha ripetuto, esterrefatta, molte volte ai carabinieri che indagano per conto della procura di Lecco. Si sta cercando di ricostruire i fatti, capire se l'omicidio dello scorso venerdì notte sia stato premeditato. Mario Bressi, di 45 anni, il marito in cui riponeva piena fiducia, ha ucciso i loro figli, i gemelli Diego ed Elena di 12 anni, per poi togliersi la vita gettandosi da un ponte. Si sarebbe consumata l'atroce vendetta di un uomo che non accettava la separazione.

La tragedia è accaduta a Margno, piccolo comune dell'alta Valsassina in cui la famiglia Bressi ha una casa da 40 anni.

Bambini uccisi dal padre, vacanza senza ritorno

Nella caserma di Casargo, in Valsassina, i carabinieri hanno ascoltato a lungo Daniela Fumagalli, una donna che non riesce a capacitarsi dell'immane tragedia che le è piombata addosso. La mamma dei gemelli, ingegnere biomedico e dirigente di un'associazione sportiva, ha ricostruito per circa tre ore una vicenda che sembrerebbe ordinaria. Una storia di apparente normalità in cui possono riconoscersi in tanti. Lei e il marito Mario, irreprensibile impiegato commerciale della provincia milanese, si erano conosciuti ed innamorati giovanissimi a Gorgonzola.

Si erano sposati e trasferiti a vivere nel vicino comune di Gessate, hinterland milanese, dove lui aveva comprato casa. Erano nati i figli a cui il papà mostrava di essere legatissimo. Qualcosa si era spezzato nel rapporto coniugale: a maggio, Daniela aveva contattato l'avvocato Davide Colombo per avviare le pratiche della separazione.

Il cambiamento di vita per tutti, genitori e figli, stava avvenendo in modo graduale, civile. La coppia continuava a vivere sotto lo stesso tetto e aveva trascorso insieme la quarantena a causa dell'epidemia da coronavirus.

Bressi, a quanto pare, non aveva fatto obiezione sulla fine del rapporto coniugale. Aveva solo manifestato la preoccupazione, da neo padre separato, di non poter vedere i figli, ma Daniela l'aveva rassicurato.

"Tra loro due non era in corso alcuna separazione violenta né litigiosa, assolutamente - ha confermato l'avvocato Colombo - La signora non aveva alcuna intenzione di portargli via i figli, anzi. Contro il padre non aveva nulla da eccepire”. Così, quando mercoledì scorso Bressi le ha chiesto il permesso di portare i bambini nella casa di montagna di Margno, Daniela ha acconsentito subito. Non aveva alcun motivo per non farlo: si conoscevano da una vita, non c'erano mai stati episodi critici, mai una denuncia in tanti anni insieme. Era la prima volta che padre e figli andavano a Margno da soli per una breve gita. Sembrava una prova generale da padre separato. Sarebbero dovuti rientrare a Gessate sabato mattina.

Bambini uccisi, i messaggi di Bressi alla moglie

Dalla fiducia, all'angoscia: in poche ore, la vita di Daniela è stata annientata. Aveva sentito i suoi figli a telefono venerdì sera verso le 22, dopo cena, per la buonanotte: "Erano felici". Alle 5 del mattino aveva scoperto tre messaggi su WhatsApp che il marito le aveva inviato nella notte. Non li aveva visti prima perché la donna era a Gessate ad accudire i genitori malati e aveva silenziato il cellulare. Il primo messaggio, inviato da Bressi dopo la mezzanotte, concerneva la mensa del campo estivo dei bambini. Il secondo, conteneva foto di luoghi in cui il padre avrebbe voluto portare Diego ed Elena in vacanza. Il terzo, inviato dopo le tre di notte, solo l'avviso: "Guarda la mail".

Una mail aperta e letta da Daniela con apprensione: nel testo, il marito la colpevolizzava di aver distrutto la famiglia. Poi, due frasi lapidarie: "È colpa tua se la faccio finita. I tuoi figli non li rivedrai più". A quell'ora, aveva già ucciso i figli: strangolato Elena, soffocato con un cuscino Diego. Daniela, allarmata, aveva provato a chiamare marito e figli, ma i cellulari di tutti e tre, poi scomparsi, suonavano a vuoto. All'arrivo alle sette di mattina nella casa di montagna, l'atroce scoperta. Alla luce di ciò che è accaduto e di ciò che gli inquirenti stanno ricostruendo in queste ore, si ipotizza un'azione pianificata. Sospetta la premeditazione il procuratore Antonio Chiappani che coordina le indagini.

Bambini uccisi, trovati i cellulari

Nella campana per la raccolta del vetro nella piazza della funivia, a poca distanza dalla casa di villeggiatura a Margno, sono stati trovati due cellulari. Secondo gli inquirenti, sarebbero quelli di Diego ed Elena. Saranno analizzati dai carabinieri, oltre al pc di Bressi sequestrato. Il padre si sarebbe disfatto dei telefoni per non lasciare alla moglie neanche il conforto dei ricordi, guardando le foto recenti. Il cellulare dell'uomo, che non è stato ancora trovato, invece, potrebbe trovarsi nei pressi del Ponte della Vittoria, a 96 metri d'altezza sul torrente Pioverna, dal quale si è gettato.