Nella giornata del 14 luglio un gruppo di 80 richiedenti asilo è arrivato presso il Cara della località Restinco a Brindisi. Si tratta di cittadini stranieri sbarcati di recente in Sicilia e Calabria, i quali trascorreranno in Puglia un periodo di quarantena obbligatoria di 14 giorni che servirà ad appurare la negatività al Coronavirus. Le persone arrivate a Brindisi sono già state sottoposte ai test sierologici in Sicilia risultando negative. Le ulteriori informazioni sul loro stato di salute si apprenderanno dall'esito dei tamponi effettuati dall'Asl locale all'interno della struttura che ospita i richiedenti asilo.

Il Cara è divenuto un centro di quarantena per i migranti.

Stefano Termite: 'L'attività di sorveglianza prosegue su più fronti'

Sulla vicenda dei cittadini stranieri giunti a Brindisi è intervenuto Stefano Termite, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl brindisina (Sisp). Questi ha informato la cittadinanza che l'attività di sorveglianza sui richiedenti asilo trasferiti a Restinco proseguirà anche nei prossimi giorni. Inoltre ha spiegato che prossimamente potrebbero giungere in Italia altri migranti.

Ha sottolineato che, poco prima della scadenza delle due settimane di isolamento fiduciario, i richiedenti asilo saranno sottoposti ad un secondo tampone che dovrebbe accertarne definitivamente la negatività alla Covid-19.

Termite ha quindi chiesto a coloro che giungono in Puglia da altre regioni italiane o dai paesi europei maggiormente colpiti dalla pandemia di sottoporsi al tampone volontario.

Protestano i sindacati Cgil e Cobas

Dopo l'arrivo degli 80 richiedenti asilo a Restinco, i sindacati Cgil e Cobas hanno organizzato una protesta che si è tenuta nel pomeriggio del 14 luglio.

Secondo il Cobas, il centro di accoglienza brindisino non è attrezzato per ospitare persone potenzialmente contagiate dal coronavirus. Di conseguenza, è stata avanzata una richiesta alle autorità locali affinché i migranti ospitati al Cara vengano trasferiti negli ospedali della zona per far sì che la situazione possa essere gestita in assoluta tranquillità e sicurezza.

Nel frattempo il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook in cui ha manifestato il proprio disappunto sulla decisione di trasformare il Cara di Restinco in un centro pre-Covid: "Non siamo d'accordo con le decisioni assunte dal governo per Restinco - ha dichiarato - e col metodo utilizzato che non ha previsto il coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei territori".