Ha avvertito del malessere mentre si trovava a Foligno. Sottoposta a tampone, è risultata positiva al Coronavirus. È la storia in breve di una donna che di professione fa l'escort e che nel corso della sua attività sembra aver incontrato diversi clienti negli ultimi giorni. Circostanze che hanno convinto le autorità a fare un appello verso chiunque l'abbia frequentata a sottoporsi dai test per verificare l'eventuale contagio. Oggi c'è il rischio che molti dei clienti possano far passare sotto traccia la cosa, con tanti rischi annessi per la comunità siciliana.

Ha viaggiato in treno da Sicilia a Umbria

La donna si è sentita male mentre era in Umbria. Negli ultimi giorni aveva però esercitato in Sicilia, nel ragusano per la precisione. La donna avrebbe preso un mini-appartamento in affitto a Modica e lì avrebbe avuto appuntamenti con diversi clienti.

Desta naturalmente preoccupazione il fatto che abbia viaggiato in bus dal comune in provincia di Ragusa fino a Catania, dove si è messa in viaggio verso Foligno in treno. Al di là dei rischi sui mezzi citati, a preoccupare è la sua attività professionale dove vengono a essere impossibili da rispettare diverse regole del Covid. Ed è proprio a Modica che c'è ansia rispetto all'ipotesi che la donna possa essersi inconsapevolmente rivelata un super diffusore.

Il sindaco di Modica chiede senso civico

I rischi, naturalmente, sono due. Il primo è che nessuno si presenti all'Asl ammettendo di essere stato cliente della donna. Soprattutto se non si dovessero palesare sintomi tali da richiedere supporto sanitario. Da asintomatici, perciò, ci si troverebbe a proseguire le proprie attività sociali con il serio rischio di aumentare la portata del contagio in una regione che non ha mai raggiunto livelli preoccupanti.

L'altro è quello di ammettere ciò che è accaduto e andare incontro a possibili e probabili dissidi familiari. Dalle parole di Ignazio Abbate si evince che, in nome del senso civico, il male minore sarebbe proprio il secondo.

Il sindaco del comune siciliano ha lanciato un vero e proprio appello. Ad oggi c'è il rischio che due o tre clienti al giorno per i dieci giorni in cui ha operato, a detta del primo a cittadino, portino a incontri con 20-25 persone che oggi potrebbero avere contratto il virus. "Il mio appello - ha detto il sindaco - è rivolto a chi ha avuto rapporti con quella donna: andate a fare i test. Anche a costo di essere messi alla porta dalle mogli".