Roberto Speranza in visita a Firenze ha ancora una volta fatto capire che la situazione Coronavirus è, al momento, sotto controllo, ma i rischi esistono. Sono il frutto di una situazione che, soprattutto nel resto del mondo, sembra essere decisamente più problematica rispetto a quella italiana. Il ministro ha, inoltre, sottolineato la necessità di continuare a comportarsi nella maniera opportuna affinché si arrivi ad evitare eventuali nuove misure restrittive come quelle conosciute nei mesi di marzo e aprile.

Coronavirus: momento difficile a livello mondiale

L'Italia, al momento, sta gestendo una fase di convivenza con il virus. Il ministro della Salute ha messo in evidenza come, in questa fase, occorre mantenere un atteggiamento che sia contraddistinto dalla giusta cautela. Ha segnalato la necessità che il paese sia pronto ad individuare a ad intercettare i focolai da spegnere sul nascere. "Più - ha evidenziato - si interviene subito con determinazione e meno il virus si diffonde". La difficile situazione a livello internazionale impone un atteggiamento guardingo rispetto a quei luoghi in cui si rischia di entrare in contatto con quanti provengono da paesi dove la curva epidemica non è in fase di controllo come in Europa.

Il riferimento va ovviamente a luoghi come gli aeroporti e porti. "La curva - puntualizza il ministro - a livello globale sta salendo, non è mai stata così impennata". Secondo Speranza quello che si sta vivendo attualmente su scala internazionale è il peggior momento da quando è esplosa la pandemia.

Speranza spera non serva un nuovo lockdown

Quello che tutti vogliono evitare è evidentemente un nuovo lockdown. Non è un caso che il ministro Speranza abbia invitato a continuare a rispettare le tre regole fondamentali contro il contagio: l'utilizzo delle mascherine, il rispetto del distanziamento sociale e il lavaggio delle mani.

Si tratta di norme che danno la possibilità di gestire al meglio quella che è oggi la convivenza con il virus. Speranza, però, concorda con gli esperti sul fatto che è ancora presto per escludere totalmente eventuali nuove misure restrittive generali. "Il nostro auspicio - ha detto il Ministro - è che non si arrivi più a una chiusura totale, però questo non sta scritto nel cielo". Considerazione a cui il ministro ha aggiunto il fatto che buona parte del destino dipenderà da quella che sarà la condotta dei cittadini.