Ilaria Capua nuovamente ospite di Dimartedì nella puntata del 15 settembre. La virologa che attualmente lavora a Miami, negli Usa, viene chiamata dal conduttore Giovanni Floris ad esprimere il suo parere scientifico sui dubbi che restano ancora legati alla diffusione del Coronavirus. Capua parla dei tre fattori che aumentano il rischio di trasmissione del virus. Ma la dichiarazione che attira maggiormente l'attenzione mediatica è quella che mette a paragone il pranzo della domenica in famiglia con il recarsi al supermercato. A suo modo di vedere, infatti, potrebbe essere più pericoloso il primo comportamento.
Ilaria Capua ospite di Dimartedì per parlare di coronavirus
La prima ospite della puntata di Dimartedì del 15 settembre è Ilaria Capua. Il conduttore Giovanni Floris le chiede subito di fare il punto sui tre fattori di rischio che "incidono nella formazione di un focolaio" di coronavirus. Ovvero gli spazi chiusi, le troppe persone assembrate e un contatto prolungato tra loro. Floris aggiunge anche il paradosso sul pranzo della domenica "con la famiglia allargata" che sarebbe diventato più rischioso che recarsi al supermercato per fare la spesa.
#Capua su #covid19: "Quando si va al supermercato si usano protezioni ma il pranzo della domenica, che avviene tra generazioni diverse, con l'apertura della scuola potrebbe essere più pericoloso" @ilariacapua #dimartedì pic.twitter.com/wIhjy6CzRL
— diMartedì (@diMartedi) September 15, 2020
Capua: 'Con scuole aperte circolazione virale più vivace'
Capua risponde subito affermativamente, spiegando che attualmente sia in atto una dinamica di rapporti sociali totalmente diversa da quella di appena pochi mesi fa.
Infatti, chiosa la virologa, adesso ci si reca al supermercato "opportunamente sanificati", proteggendosi adeguatamente con le mascherine. Per quanto riguarda il pranzo della domenica, invece, non si può dire altrettanto, visto che viene consumato tutti insieme "tra diverse generazioni". La preoccupazione di Capua riguarda il fatto che, ora che si sono riaperte le scuole e i ragazzi sono tornati a frequentarsi, c'è una "circolazione virale un po' più vivace" tra di loro.
'Non esiste ricetta magica contro il coronavirus'
E il rischio legato a questi comportamenti, aggiunge Ilaria Capua, è proprio quello che bambini e ragazzi possano portare dentro le mura domestiche l'infezione da coronavirus. A rischiare la loro salute, quindi, sarebbero i loro nonni o genitori che a volte sviluppano una "forma grave" di Covid-19.
Capua cita poi l'esempio di alcuni Paesi come la Gran Bretagna che avrebbero adottato delle regole sul distanziamento sociale a suo giudizio "discutibili". L'errore più grande che si può compiere sul coronavirus, aggiunge, è quello di credere che esista una "ricetta magica" che possa proteggere tutti dal contagio. Questa ricetta semplicemente non esiste, conclude la virologa.