La tragica morte di Willy Monteiro Duarte ha scatenato rabbia e indignazione in tutta Italia. Messaggi di cordoglio e tanta solidarietà ai familiari del 21enne che aveva conquistato tutti con il suo altruismo e la sua semplicità. Non sono mancate note stonate e commenti da far rabbrividire sui social. Un post, in particolare, aveva provocato lo sdegno social: “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzé” era stato il commento pubblicato sul profilo Facebook di Manlio Germano, con la foto dei quattro indagati che venivano definiti “eroi” dall’utente.

L’account è stato immediatamente segnalato ed è successivamente emerso che si trattava di un fake ispirato al personaggio (Manlio Germano) interpretato da Claudio Amendola nel film Caterina va in città. Nelle scorse ore la Polizia Postale è riuscita a risalire anche all’autore del post che è stato denunciato per istigazione a delinquere aggravata dall’odio razziale. Nei guai è finito un 23enne, esperto di informatica, originario di Treviso.

Willy, un esperto in informatica aveva creato il profilo che inneggiava ai quattro indagati

Aveva creato un personaggio virtuale e aveva pubblicato un commento offensivo nei confronti del giovane di origine capoverdiana pestato a morte a Colleferro. Nascondendosi dietro il nome di Manlio Germano, il sottosegretario interpretato da Claudio Amendola in Caterina va in città di Virzì, aveva definito Willy Monteiro Duarte “uno scimpanzé”.

Frase che aveva provocato la reazione stizzita di numerosi utenti che avevano immediatamente segnalato il post e il profilo fake.

Dopo essere finito nell’occhio del ciclone aveva provato ad aggiustare il tiro affermando che il post era stato condiviso dai suoi amici che gli avevano sottratto il telefono per fargli uno scherzo.

“Denuncerò chi ha divulgato le mie foto e il mio profilo Facebook. Non oserei mai scrivere cose del genere e non è giusto che mi prenda certe responsabilità” - aveva scritto dopo aver cancellato il commento che aveva indignato il web.

Il 23enne di Treviso aveva tentato di mascherare le tracce informatiche

Passo indietro che non è bastato a fermare le indagini con i carabinieri che hanno rintracciato il 23enne in un albergo di Firenze dopo che era stato individuato il suo indirizzo Ip a Treviso e accertato che non era presente in casa.

Il giovane è stato identificato grazie ad un’operazione congiunta della Polizia Postale di Roma, Latina e Firenze.

Esperto di informatica lo studente universitario aveva utilizzato tecniche di anonimizzazione in grado di mascherare le tracce informatiche. Un sistema attraverso il quale sperava di sfuggire alle forze dell’ordine che, invece, sono riuscite a risalire all’autore del post offensivo nei confronti di Willy Monteiro Duarte.