Allarme a Taranto per un nuovo focolaio di Coronavirus che si sarebbe sviluppato all’interno di una Scuola. Infatti 18 studenti che frequentano l’Istituto superiore Principessa Maria Pia nella città pugliese sono risultati positivi al tampone. Di questi 17 – compreso il ragazzo il cui caso era stato individuato per primo, alcuni giorni fa – sono compagni di classe, mentre l’ultimo è di un’altra sezione. La notizia è stata diffusa dalla Asl competente. Già sabato scorso, subito dopo la scoperta del primo caso, l’accesso alla sede centrale e alla succursale della scuola è stato proibito per poter permettere l’esecuzione di una serie di interventi per igienizzare e sanificare gli interni.

Le lezioni riprenderanno giovedì 8 ottobre utilizzando la Didattica digitale integrata (Ddi), con metà degli studenti presenti in classe, mentre l’altra metà seguirà tutto da casa: i due gruppi si alterneranno ogni settimana.

I controlli su personale e studenti dopo la scoperta del primo caso a Taranto

Una volta scoperta positività del primo alunno sono stati predisposti i tamponi anche per gli altri studenti e per tutto il personale della scuola. Al momento nessuno tra docenti, funzionari e collaboratori dell’istituto risulta contagiato. Come ha sottolineato il presidente della Sis 118, Mario Balzanelli, quello che è accaduto a Taranto, con 17 ragazzi positivi in un’unica classe, deve essere considerato come un importante segnale di allarme: si tratta di un “evento sentinella”, molto grave anche se potenzialmente evitabile in futuro, che avrà ripercussioni a livello nazionale.

Secondo il presidente della Sis 118 la mascherina potrebbe non bastare in classe

Il presidente della Sis 118 ha spiegato come l’analisi del caso dei 17 compagni di classe contagiati a Taranto potrebbe essere utile a evitare che in futuro possano scoppiare grandi focolai all’interno delle scuole. Secondo Balzanelli in aula non è sufficiente coprire bocca e naso con le mascherine, perché in questo modo gli occhi restano comunque esposti all’aria in cui ci sono i droplets, le goccioline che emettiamo quando parliamo o respiriamo, che potrebbero essere infette.

Quindi per poter evitare i possibili contagi di massa a scuola sarebbe utile che tutti avessero anche una visiera, che protegga gli occhi. Attualmente, invece, secondo i protocolli di sicurezza, in classe bisogna utilizzare solo la mascherina.

Perché sarebbe necessario proteggere gli occhi degli studenti

A quanto pare la Sis 118 già dallo scorso aprile ha sottolineato alle autorità governative questo punto critico: il virus Sars-Cov 2 entra nell’organismo umano non solo attraverso il naso e la bocca, ma anche dagli occhi.

Quest’ultima porta di accesso è forse la più critica perché maggiormente esposta alle goccioline presenti nell’aria. Quindi attraverso i canali lacrimali il coronavirus potrebbe arrivare facilmente al naso e da qui finire in gola e attaccare tutte le vie aeree. Dunque Balzanelli ha invitato il governo a prendere nuove misure preventive specifiche per la scuola, seguendo anche le “Linee di Indirizzo” elaborate in queste settimane dal 118, sulla base delle esperienze sul campo e delle più importanti ricerche scientifiche. Dal canto suo, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina nelle scorse ore ha voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sulla situazione attuale nelle scuole italiane, fornendo alcuni dati che mostrano solo casi sporadici di contagio, in genere sorti al di fuori delle classi:sarebbero positivi lo 0,021% degli studenti lo 0,0047% dei docenti.