Da Bologna a Catanzaro nei giorni scorsi i bar hanno aggirato il Dpcm che imponeva agli esercenti di chiudere alle 24. Nella serata di ieri il Premier, a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19, ha fatto una diretta nella quale ha annunciato che un nuovo Decreto sostituirà quello che era in vigore.

Secondo la norma che era in atto, nello specifico, i locali come bar e ristoranti dovevano chiudere a mezzanotte e smettere di servire alcolici da asporto già alle 21. Dopo questo orario, infatti, si poteva consumare solo se si era seduti al tavolo del locale.

Diversamente, gli organi competenti, potevano multare chi non rispettava queste regole. C’era però un cavillo, all’interno del vecchio Dpcm, che permetteva ai locali di poter riaprire anche dopo quindici minuti.

A Catanzaro il barista ha beffato il vecchio decreto anti-Covid riaprendo il locale dopo appena 15 minuti

Il decreto emanato pochi giorni fa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per contenere i contagi da Coronavirus, sembra non avere una clausola fondamentale al suo interno. Un barista di Catanzaro, infatti, nella giornata di sabato 17 ottobre, ha chiuso alle ore 24 il suo locale per poi riaprirlo dopo appena quindici minuti. Non si tratterebbe di una scappatoia trovata dall’esercente, bensì di una postilla che permetterebbe ai locali di riaprire anche dopo così poco tempo dalla chiusura perché sull'apertura non vi erano limitazioni.

Il bar è stato soggetto a immediati controlli da parte delle forze dell’ordine. Al loro arrivo, però, la risposta di Manoiero (titolare del bar) è stata la seguente: “Io ho chiuso regolarmente alla mezzanotte e l'ho fatto notare alle forze dell'ordine che pattugliavano la zona per far rispettare l'ordinanza, ma nel Dpcm non è stata inserita l'informazione di quando una attività può riaprire”.

Un particolare non da poco, dal momento che il locale dell’uomo non ha un orario di chiusura, ma è aperto 24 ore su 24. L’esercente del bar di Catanzaro Lido ha poi continuato: “Ho una attività aperta 24 ore su 24, non ho orario di apertura e quindi, per questo tipo di locali nel Dpcm, manca l’indicazione di orario di apertura”.

Ora, con il nuovo Dpcm entrato in vigore, Manoiero dovrà chiudere l'attività alle ore 24, senza riaprirla dopo 15 minuti.

Anche a Bologna un bar ha chiuso alle 24 e ha riaperto all’una

Non solo a Catanzaro è successa questa beffa ai danni del Dpcm emanato il 13 ottobre scorso. Anche a Bologna, il 17 ottobre, un bar nei pressi della stazione ha chiuso alle ore 24, come previsto dal Decreto e ha riaperto all’una. Esattamente un’ora dopo. La giustificazione della titolare del locale è stata la medesima di quella dell’esercente di Catanzaro. “Causa Dpcm chiuderemo alle ore 24 e riapriremo all’1”. Questo è il cartello che è stato affisso fuori dal bar della città nei pressi della stazione centrale del capoluogo felsineo.

“Si può, non facciamo niente di vietato. Nessuna furbata, truffa o irregolarità. La nostra è un'autorizzazione per apertura 24 ore su 24. Abbiamo un avvocato e un commercialista ed entrambi ci hanno confermato che non rischiamo sanzioni”. Il “Mavit”, questo il nome del locale, non ha una clientela da aperitivo e non si rivolge al popolo della movida. I frequentatori di questo bar sono per lo più viaggiatori e lavoratori notturni che sono in cerca di un panino o di un cornetto con caffè.

Con il nuovo Dpcm attualmente in atto cambieranno le linee guida

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri sera ha fatto una diretta per presentare il nuovo Dpcm anti Covid-19. Visti gli ultimi avvicendamenti, il Premier, ha optato per una stretta maggiore su bar, ristoranti e locali.

Questa volta, infatti, non sembra essere intenzionato a lasciare fuori nessuna clausola. Alcune regioni, come l'Emilia Romagna, ad esempio, hanno anticipato l'uscita del Dpcm integrando nuove linee guida da osservare. Dopo la vicenda che ha coinvolto il bar “Mavit”, infatti, la regione ha posto rimedio al "bug" legislativo inserendo maggiori specifiche sugli orari di apertura e chiusura dei locali.

La nota apportata dalla regione, infatti, vuole che le attività di ristorazione, che somministrano alimenti e bevande al pubblico, nello specifico, potranno erogare il servizio solo dalle 6 del mattino fino alle 21, senza dover necessariamente far sedere i clienti al tavolo. Dopo le 21, invece, il consumo di bevande e alimenti sul posto o in prossimità del punto vendita è vietata fino alle sei del giorno seguente. La vendita, infine, può avvenire senza limiti di orari e da oggi sarà così su tutto il territorio.