Sono trascorsi quasi dieci anni dall’omicidio di Yara Gambirasio, ginnasta 13enne scomparsa nel novembre 2010 a Brembate Sopra (Bergamo) e ritrovata senza vita tre mesi dopo, in un campo a pochi km di distanza. Ora, la sua storia - uno dei casi di cronaca nera che più ha colpito e diviso l'opinione pubblica - diventerà un film per netflix. La pellicola girata dal regista milanese Marco Tullio Giordana secondo alcune indiscrezioni potrebbe chiamarsi "Il lupo e l’agnello”, oppure - come anticipato alcuni mesi fa da Cinemotore - “Il lupo e la farfalla” (un chiaro riferimento alla ginnastica ritmica, sport che la ragazzina amava e praticava con successo).

In proposito, però non ci sono conferme ufficiali.

Il caso di Yara diventa un film

Qualche settimana fa, un piccolo articolo comparso su un quotidiano locale romano (Tiburno Tv) ha annunciato che nei pressi del Palazzetto dello Sport Fiano Romano (suggestivo borgo della Valle del Tevere) erano iniziate le riprese del nuovo film di Marco Tullio Giordana. La pellicola, ispirata alla scomparsa e alla morte di Yara Gambirasio, è prodotta dalla TaoDue (società del gruppo Mediaset fondata da Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt) e sarà distribuita nel 2021 dal colosso Netflix. Le riprese, da quanto si apprende, saranno girate nel Lazio, tra il già citato comune di Fiano Romano e Monterotondo Scalo.

Come riporta il Giorno, tra gli attori principali ci sarà Isabella Aragonese (attrice palermitana vincitrice del Globo d'Oro 2017) che presterà il volto al pm della Procura di Bergamo Letizia Ruggeri.

L'attore bergamasco Alessio Boni, invece, dovrebbe interpretare il ruolo del comandante dei carabinieri. Boni, lanciato proprio da Mario Tullio Giordana nel 2003 (con il film La meglio gioventù), nel 2017 era anche tra gli interpreti del lungometraggio "La ragazza nella nebbia" (basato sull'omonimo romanzo di Donato Carrisi) un'opera che presentava diverse analogie con il caso di Yara Gambirasio.

Il delitto di Yara Gambirasio

Qualche giorno fa, il produttore Pietro Valsecchi ha dichiarato al settimanale Oggi: "Nel cinema post Covid, le storie troppo leggere, senza capo né coda, non si faranno più". Poi ha aggiunto: "Raccontare i fatti di cronaca significa tenere il polso della cultura di un Paese, raccontarlo, starci dentro e coinvolgere il pubblico".

La vicenda di Yara Gambirasio, negli scorsi anni, ha destato commozione e suscitato grande clamore mediatico. La ragazzina, il 26 novembre 2010, fece perdere le sue tracce all'uscita della palestra che frequentava abitualmente (distante poche centinaia di metri dalla sua abitazione) e venne ritrovata senza vita esattamente tre mesi più tardi, il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d'Isola (sempre in provincia di Bergamo). Per il suo omicidio, Massimo Bossetti, muratore di Mapello, è stato condannato all’ergastolo. L'uomo, si è sempre dichiarato innocente.