La mafia avrebbe avuto l'intenzione di uccidere Sigfrido Ranucci, il conduttore della trasmissione televisiva "Report". La notizia, riporta un articolo pubblicato sul sito web della Stampa, è stata resa nota dal pregiudicato Francesco Pennino. Pennino, intervistato da Ranucci nella prima puntata dell'anno di Report, ha sostenuto che la decisione sarebbe stata presa da alcuni membri del clan dei Madonia nel 2010.

Durante la stessa intervista, Pennino ha sostenuto che alcuni esponenti del clan mafioso avrebbero voluto anche pagare allo scopo di eliminare il giornalista e conduttore televisivo della RAI.

L'operazione dei Madonia e lo stop voluto da Matteo Messina Denaro

Francesco Pennino ha anche rivelato di aver appresso la notizia in carcere, a seguito degli incontri avvenuti con alcuni esponenti degli stessi Madonia. Tuttavia, ha chiarito sempre Pennino, non se ne fece niente e ciò per via del fatto che l'operazione fu fermata per volere di un potente esponente della mafia, Matteo Messina Denaro. Matteo Messina Denaro è attualmente considerato il personaggio più potente della criminalità organizzata italiana ed è tuttora latitante da diversi anni.

Il libro di Sigfrido Ranucci sull'infiltrazione di Ilardo in Cosa Nostra e sul ruolo dei servizi segreti deviati

La decisione dei Madonia sarebbe arrivata a seguito della pubblicazione di un libro scritto da Ranucci e dal giornalista Nicola Biondo, intitolato "Il Patto.

La trattativa fra Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato". Come riporta un tweet pubblicato dall'account ufficiale della trasmissione televisiva, nello stesso libro si parla del ruolo dei servizi segreti deviati e dell'infiltrazione in Cosa Nostra di Luigi Ilardo, collaboratore di giustizia ed ex capomafia della provincia di Caltanissetta.

Stando a quanto sostenuto dal tweet di Report, gli stessi esponenti del clan dei Madonia sarebbero stati irritati dai contenuti del libro dei due giornalisti investigativi.

Il rapporto tra esponenti della criminalità organizzata, personaggi delle istituzioni e settori dei servizi segreti deviati è stato il tema della recente puntata di Report dedicata alla trattativa Stato-mafia, alla strage di Bologna e alle bombe del 92-94 intitolata "Le menti raffinatissime".

In tale puntata speciale, riporta il sito della RAI, si è parlato del 'filo nero' che collegherebbe la strage terroristica della stazione di Bologna del 2 agosto del 1980 alle stragi di Capaci e via d'Amelio, in cui vennero uccisi rispettivamente i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.