Ancora senza esito le ricerche di Peter Neumair, l'ex insegnante di liceo 63enne scomparso da Bolzano con la moglie Laura Perselli lo scorso 4 gennaio. Secondo gli inquirenti il corpo potrebbe trovarsi nelle acque del fiume Adige. Le operazioni impegneranno gli uomini del Centro carabinieri subacquei di Genova-Voltri anche nei prossimi giorni. Intanto Benno, il figlio della coppia attualmente detenuto nel carcere altoatesino di via Dante, stando a quanto riporta la cronaca locale, vorrebbe essere ascoltato dal pm. Del caso tornerà a occuparsi stasera, mercoledì 24 febbraio, la trasmissione Rai Chi l'ha visto?.

'Prima o poi lo troviamo'

Secondo gli inquirenti, la sera del 4 gennaio Benno Neumair avrebbe ucciso il padre Peter e la madre Laura Perselli, 68 anni, e poi avrebbe gettato i loro corpi dal ponte Vadena, alle porte di Bolzano. Il 6 febbraio scorso l'Adige ha restituito il corpo della donna. Non sono stati ancora recuperati i resti dell'uomo. Le operazioni di ricerca nelle acque del fiume, riprese nei giorni scorsi, continueranno per almeno altri quattro o cinque giorni. Il lavoro si sta rivelando alquanto complicato, ma i carabinieri del nucleo sommozzatori del Comando Stazione Genova Voltri - considerati una vera e propria eccellenza nel loro campo - sembrano moderatamente ottimisti. "Se davvero Peter Neumair è stato gettato nell’Adige - ripetono - prima o poi lo troviamo".

Nel fine settimana, i sub si sono concentrati in località Ischia Frizzi recuperando alcuni oggetti. Al momento, sul ritrovamento vige il più stretto riserbo ma tutto il materiale, per scrupolo, è stato repertato e consegnato ai carabinieri del Comando provinciale di via Dante. Gli esperti, in queste ore, stanno effettuando tutte le analisi e gli accertamenti del caso.

Benno vorrebbe essere interrogato

Benno Neumair, supplente e cultore della forma fisica, è detenuto con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere in una cella della casa circondariale di Bolzano. Il giovane si è sempre dichiarato innocente, ma ora sembra pronto ad affrontare l’interrogatorio davanti ai pubblici ministeri Federica Jovene e Igor Secco.

L'intenzione di essere ascoltato dagli inquirenti è stata confermata, nelle scorse ore, dal suo legale difensore, l'avvocato Flavio Moccia.

Secondo quanto emerso dalla lunga e delicata attività investigativa Benno, nei giorni immediatamente successivi al delitto, avrebbe tentato in più modi di depistare le indagini, soprattutto quelle condotte con l'ausilio dei cani molecolari. Al momento, nel registro degli indagati risulta iscritta, con l'accusa di favoreggiamento, anche Martina, una commessa 40enne che aveva da poco allacciato una relazione con il giovane. Nelle prossime settimane, la donna verrà riascoltata dalla Procura della Repubblica. Martina dovrà spiegare agli inquirenti come mai non si fosse insospettita del fatto che Benno - con cui aveva appuntamento la sera del 4 gennaio - fosse arrivato a casa sua in grande ritardo e con diversi indumenti (una polo e tre t-shirt) da lavare in lavatrice.