Massimo Galli annuncia in diretta tv la data della sua pensione: sarà il 31 ottobre prossimo. Nella serata di martedì 23 febbraio, il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano è ospite di Cartabianca, il talk show di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer. A discutere insieme a lui dell’emergenza Coronavirus ci sono anche i giornalisti Corrado Augias e Massimo Gramellini. Galli tiene il punto sulla linea del rigore contro la diffusione delle varianti del virus come quella inglese. Respinge l’accusa di essere un menagramo mossa nei suoi confronti e, come detto, comunica che tra circa otto mesi andrà in pensione.

Massimo Galli ospite di Cartabianca: ‘Variante inglese diventerà prevalente’

Durante Cartabianca, Massimo Galli ripete ancora una volta quello che sta sostenendo da tempo. “La variante inglese è destinata a diventare prevalente", visto che si diffonderebbe con una capacità superiore del 40% rispetto alla variante "tradizionale". certo, precisa Galli, non è più mortale, ma può infettare anche i bambini e quindi contagiare più persone. Secondo il medico, l’unico modo per contrastare la diffusione del virus sarebbe “chiudere le aree dove è necessario, testare l’intera popolazione di quei luoghi" e procedere con vaccinazioni di massa.

Galli rifiuta l’etichetta di menagramo

Massimo Galli rivela di sentirsi molto colpito quando gli viene detto che è un "menagramo" e ricorda che i medici come lui sono passati dall'essere considerati degli "eroi" nel marzo scorso, per diventare poi "fastidiosi" a dicembre.

Ma il primario del Sacco, nonostante le critiche, rifiuta di starsene "zitto". Poi, si rivolge alle generazioni più giovani. “Il giovane che dice ‘tanto io non muoio’ sarà tra i primi a vedere tante limitazioni nella sua vita - questo il monito del medico - non si risolve il problema facendo grandi bicchierate con gli amici.

La sensazione di libertà che si può avere è falsata rispetto alla realtà”.

In pensione tra pochi mesi

“Finché l’agenda la fa il virus e non la facciamo noi, e finché non abbiamo la capacità anche morale di affrontare determinati problemi - continua Massimo Galli - senza lasciare che bercino una serie di figuri, giornali e politici che comunque in continuazione marciano sul negazionismo di una problematica di questo genere, va bene andremo dove vorrete voi.

Io continuerò - ecco l’annuncio che fa notizia - almeno fino al 31 di ottobre di quest’anno, quando felicemente andrò in pensione, a fare il mio dovere credo fino in fondo. Anche nel denunciare determinate situazioni, sempre e soltanto su base scientifica”, conclude.