Il virologo Massimo Galli, alla luce del forte incremento di varianti da Covid, parla chiaramente di 'terza ondata' di contagi, arginabile solo tramite 'più test, più vaccini e più chiusure'. Preoccupato anche il medico Andrea Crisanti, il quale indica il lockdown come unica soluzione per abbassare la curva epidemiologica, in forte ascesa. Misure restrittive rese necessarie per scongiurare lo scenario dei '40 mila casi al giorno, nel mese di marzo', da egli stesso ipotizzato. A spaventare gli esperti, la rapida diffusione delle mutazioni del virus, difficili da controllare, che rischia di vanificare i risultati ottenuti sin ora.

Pericolo varianti, 'terza ondata': 'Le cose non vanno come si sperava'

Di fronte alla minaccia proveniente da nuove forme di Covid-19, gli sforzi fin ora profusi per limitare i contagi, si sarebbero resi sterili, letteralmente ''polverizzati' dalla variante inglese'. Ne è convinto il dottor Crisanti, secondo cui l'incidenza del virus, riguardante inizialmente il 30% dei positivi, è destinata ad aumentare, raggiungendo picchi del 60/70%, aggravando ulteriormente la situazione nelle terapie intensive. Perentorio, in questo senso, Massimo Galli, che già parla di 'terza ondata', da fronteggiare con l'ausilio di vaccini e, laddove fosse necessario, attraverso l'inasprimento di restrizioni, già in atto.

'Le cose non vanno come si sperava', lamenta il virologo milanese, ammettendo come la realtà odierna 'preoccupa molto la comunità scientifica', in difficoltà nel contrastate gli effetti della pandemia. Più drastico sulle contromisure da adottare, Andrea Crisanti, illustrando come l'intensa campagna di vaccinazioni debba essere sostenuta da un piano di contenimento più rigido, invocando, senza mezzi termini, il lockdown generale.

'Bisogna chiamare gli italiani all'ultimo sacrificio' insiste il medico; il rischio, infatti, sarebbe ritrovarsi con '40 mila contagi al giorno nel mese di marzo', da evitare in ogni modo.

Il ministro Speranza: 'Non possiamo abbassare misure di contrasto alla pandemia'

Anche Roberto Speranza si è allineato alle dichiarazioni degli esperti, ribadendo l'importanza dell'unità nazionale dinanzi all'emergenza varianti.

'Sarebbe un errore se affrontassimo in modo diverso questa seconda fase della pandemia' asserisce il ministro della Salute, mostrando sostegno a quanti, come lui, auspicano maggior rigore, nel rispetto delle attuali norme. Prendendo, come termine di paragone, gli accorgimenti impiegati dalle principali nazioni europee, appare irremovibile nel ricordare come non ci siano le condizioni per allentare i provvedimenti in vigore: 'Non possiamo abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all'ultimo miglio'. Parole, a cui è seguita una breve digressione sul sistema di 'divisione in fasce' dell'Italia, avendo prodotto fin ora buoni risultati, nel contenimento del virus, ricordando però, la preoccupante crescita dell'indice di contagio 'RT', prossimo a superare l'1.