Benno Neumair, 30 anni, ha confessato di aver ucciso i genitori pochi giorni dopo il ritrovamento, avvenuto il 6 febbraio scorso, del corpo della mamma Laura Perselli, 68 anni. La notizia, però, è stata resa nota solamente nella giornata di lunedì 8 marzo, in seguito alla desecretazione, da parte della Procura di Bolzano, degli interrogatori. Una decisione che ha sollevato alcune polemiche, ma che - come spiegato dal procuratore Giancarlo Bramante - è assolutamente regolare in quanto, come previsto dal nostro ordinamento penale, sarebbe stata presa su richiesta della difesa di Benno.

Anche Madé, la sorella minore del giovane, si era detta dispiaciuta di aver appreso della confessione solo dalle pagine di Cronaca Nera dei quotidiani.

La confessione 'nascosta' dai pm

Stando a quanto ricostruito finora, Benno Neumair, attualmente detenuto nel carcere di Bolzano con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, lo scorso 11 febbraio, ha ammesso di aver ucciso, strangolandoli, il padre Peter e la madre Laura. In un secondo interrogatorio avrebbe poi rivelato alcuni dettagli in merito.

I procuratori Igor Secco e Federica Iovane, però, hanno deciso, su richiesta degli avvocati della difesa, di mantenere il riserbo assoluto e non hanno comunicato l'importante novità neppure a Madé Neumair, secondogenita delle vittime e sorella dell'indagato.

Una condotta, questa, che ha portato l'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige a chiedere delucidazioni alla locale Procura della Repubblica.

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige Mauro Keller, nello specifico, in seguito alla desecretazione degli interrogatori del giovane Neumair, aveva pubblicamente evidenziato che per un mese gli organi di informazione avevano seguito un fatto di cronaca di rilevanza sociale e di evidente interesse pubblico senza, però, essere in possesso degli elementi indispensabili per dare i corretti ragguagli sull'argomento.

Per questo, la stampa, ha fornito un quadro inesatto sia dello stato delle indagini sia della posizione dell'indagato. Keller aveva poi così concluso: "L'opinione pubblica, per circa un mese, è stata tenuta all'oscuro di una decisiva svolta su un caso che, in maniera comprensibile, ha prodotto apprensione, inquietudine e turbamento nella comunità di Bolzano e nell'intero Paese".

Anche il pm è tenuto al segreto istruttorio

Nelle scorse ore, il procuratore di Bolzano Giancarlo Bramante ha chiarito che la secretazione è fondata sulla necessità di ultimare un interrogatorio - richiesto tra l'altro dai legali del trentenne - connotato da dichiarazioni parziali e frammentarie da parte dell'indagato. Poi, ha poi sottolineato che dalla lettura del verbale di sintesi dell'interrogatorio di Benno Neumair datato 11 febbraio 2021 "emerge in maniera chiara che la decisione di secretare gli atti sia stata assunta dai pm che stanno conducendo l'indagine, in concerto con gli avvocati dell'indagato, a seguito della riserva della difesa di proseguire, in un un momento successivo, l'interrogatorio".

"La scelta compiuta dai pubblici ministeri - ha concluso il procuratore - rientra quindi tra le facoltà previste dall'attuale codice di procedura penale sussistendone tutti i presupposti procedurali".

Qualche giorno fa, la giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) del Trentino-Alto Adige, ribadendo il massimo rispetto per i famigliari dei coniugi Neumair, aveva ricordato che anche il pm è tenuto a rispettare il segreto istruttorio