Bufera sul gruppo Facebook "Le bimbe di Benno Neumair". Aperta il 20 marzo scorso, nel giro di pochi giorni, la pagina dedicata al "parricida di Bolzano" ha superato gli 800 iscritti ed è divenuta un caso. Ancora non è chiaro se si tratti di una goliardata (o meglio una "trollata") o se, invece, sia un'infelice iniziativa figlia dei tempi. "Questa pagina va oscurata oggi stesso" ha tuonato in un post Alessandro Urzì, portavoce regionale di Fratelli d'Italia e consigliere provinciale di Bolzano.

Le bimbe di Benno Neumair

Benno Neumair, supplente di matematica 30enne, lo scorso 4 gennaio ha ucciso, con un cordino d'arrampicata, i genitori Peter Neumair (63 anni) e Laura Perselli (68) e ha gettato i loro corpi senza vita nelle acque del fiume Adige.

Poi, come se nulla fosse, ha trascorso la notte in compagnia di un'amica e ha cercato in ogni modo di depistare le indagini. Nonostante si sia macchiato di un duplice delitto orribile, nei giorni scorsi tre donne hanno deciso di aprire un gruppo Facebook in suo supporto dal titolo "Le bimbe di Benno Neumair". Si tratta di un "gruppo privato" (dunque, come è noto, solamente i membri possono vedere chi vi fa parte e che cosa pubblica), ma stando a quanto riportato da diversi quotidiani che stanno seguendo il caso di Cronaca Nera, vi si troverebbero diversi contenuti, anche di dubbio gusto, volti "all'adorazione" del giovane bolzanino reo confesso.

Oggi, mercoledì 31 marzo, si può leggere, nelle informazioni relative al gruppo: "Salvini non ha scritto niente contro Benno.

Io sto con Salvini". Tuttavia, sembra che nei giorni scorsi - come riportato da Giornalettismo e altri quotidiani - le amministratici abbiano presentato la pagina utilizzando queste parole: "Gruppo dedito all’adorazione del mio amore Benno Neumair".

Forte del polverone mediatico sollevato, il gruppo nato lo scorso 20 marzo ha già superato gli 800 membri e, quotidianamente, raccoglie decine e decine di nuovi post.

Tuttavia sembra che molti utenti, nelle ultime ore, si siano iscritti solo per pura curiosità o per criticarne apertamente i contenuti.

L'indignazione del mondo politico

Sui social, e soprattutto su Facebook, non è raro imbattersi in gruppi a sostegno dei personaggi del momento. Nei mesi scorsi, ad esempio, sono comparse diverse pagine dedicate ai protagonisti della politica ("Le bimbe di Giuseppe Conte", "Le bimbe di Sergio Mattarella" e, più recentemente "Le bimbe di Mario Draghi").

Si tratta, però, di pagine che, oltre a fare il tifo per un certo esponente di partito piuttosto che un altro, si limitano a far sorridere. Diversa, però, la situazione quando il supporto viene dato a un omicida perché ritenuto semplicemente di bell'aspetto. "Nell’era dei social al macabro e inopportuno non c’è più limite" ha commentato, sconcertata la parlamentare di Forza Italia Michaela Biancofiore, auspicando l'intervento della polizia postale.

Anche Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, in una nota si è detto indignato. "La degradazione etica della nostra società, ormai, non conosce limiti" ha dichiarato dicendo di provare un'infinita tristezza nel constatare che l'animo umano - incapace di distinguere il bene dal male e di provare empatia per le vittime - sta precipitando in un abisso senza fine.

"In nome della libertà a ogni costo e di un relativismo etico figlio di un pernicioso buonismo - ha continuato duro - si deve assistere ad espressioni che fanno ribrezzo e che definire blasfeme è poco". "Questa pagina va oscurata oggi stesso" ha quindi concluso chiedendo che venga fatta luce sullo "spaccato di incultura legata alla banalizzazione di una grande tragedia".