"Non ci sono parole per chiederti scusa, la cosa migliore è scomparire": è un passaggio della lettera che dal carcere il 54enne Claudio Nanni ha scritto alla figlia Arianna. L'uomo è accusato di omicidio volontario in concorso: sarebbe stato il mandante del delitto dell'ex moglie, Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio nella sua casa di via Corbara, a Faenza, dal 53enne Pierluigi Barbieri.

Lunedì scorso, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, Barbieri ha confessato di aver pattuito con Nanni la somma di 20mila euro con l'incarico di uccidere Ilenia Fabbri.

Nanni, invece, ha sostenuto che avrebbe ingaggiato l'uomo dandogli duemila euro, e solo per una spedizione punitiva per dissuadere Ilenia a presentarsi in tribunale il 26 febbraio. Lei chiedeva all'ex molti soldi per lavori non pagati.

Claudio Nanni, la lettera agli atti

“Arianna, come ti avranno detto i miei avvocati, le cose sono andate diversamente da come dovevano andare. In ogni caso ho commesso un errore e dovrò pagare". Fin dall'esordio della missiva indirizzata alla figlia, Claudio Nanni cerca di accreditare la sua versione dei fatti, e cioè che non avrebbe mai avuto intenzione di uccidere Ilenia Fabbri. La lettera, finora inedita e che sarà acquisita agli atti, è stata inviata alla figlia il 5 marzo.

Dunque, tre giorni prima dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto l'8 marzo e di cui ne anticipa in parte i contenuti. Potrebbe darsi che nella stesura del testo, Nanni stesse pensando alle dichiarazioni da rendere in fase di interrogatorio, senza immaginare la mossa a sorpresa di Barbieri, reo confesso, o forse proprio con l'intenzione di smentirla.

Il picchiatore pregiudicato ha detto, infatti, di essere stato assoldato da Nanni per uccidere.

Nanni nella lettera fa una parziale ammissione di responsabilità. Sembra esserci un implicito accenno a un possibile ergastolo, o comunque a una lunga permanenza in carcere, dove dice che l'idea di non poter più vedere la figlia per anni o per sempre, non gli darebbe la forza di vivere più.

Si mostra cosciente del fatto che la figlia potrebbe non credergli e provare odio nei suoi confronti. Dichiara di provare vergogna a parlare e farsi vedere soprattutto da lei. Fa poi riferimento a due parenti, "la zia Cristi e lo zio Dino" che potranno prendersi cura di lei. Conclude la lettera dichiarando l'affetto per la figlia: "Nonostante tutto, il mio amore per te è grande".

La reazione di Arianna alle parole del padre

Arianna è vittima due volte, ha perso la mamma per sempre, e sul papà incarcerato grava l'accusa infamante di averla uccisa. Ma la ragazza vuole credere al padre: lo difendeva quando era indagato a piede libero, ha continuato a farlo dopo l'arresto e anche dopo la confessione di Barbieri.

"Ha mandato una lettera, dice che mi vuole tanto bene e basta. Io so che non la voleva ammazzare, lui me l’ha detto", ha detto intervistata a Mattino Cinque. Per lei, lo sbaglio di suo padre sarebbe stato aver voluto spaventare sua madre, ma il problema nel caso sarebbe Pierluigi Barbieri.

La 21enne ha contattato un legale per potere incontrare al più presto il padre in carcere.Trascorsi oltre dieci giorni dall'arresto di Nanni, Arianna ha deciso, quindi, di accantonare i dubbi da cui era stata assalita. C'è un'intercettazione ambientale nel casolare alla periferia di Faenza di Nanni dove la ragazza era andata a vivere rimasta senza la madre: padre e figlia parlano pochi giorni dopo l'omicidio di Ilenia.

Arianna chiede spiegazioni al padre sullo strano comportamento verso la sua amica che si trovava nella casa di via Corbara dove era rimasta a dormire, all’insaputa del padre. Mentre padre e figlia erano partiti, li aveva avvisati che qualcuno si era introdotto nell'abitazione. La ragazza terrorizzata si era nascosta in una stanza: Nanni le suggerì di restarsene lì chiusa. Per l'accusa un comportamento comprensibile, alla luce del fatto che voleva dare modo al killer di finire il' 'lavoro' che gli aveva commissionato e che la ragazza avrebbe potuto intralciare. Ora, però, Arianna non vuole rinunciare al legame con il genitore presunto assassino.

Claudio Nanni, il caso a Quarto Grado

Nella puntata di ieri, 12 marzo, a Quarto Grado si è trattato il caso facendo il punto sulle possibili obiezioni dell'accusa.

La difesa di Nanni, infatti, sostiene che il fatto che Barbieri si fosse introdotto a casa di Ilenia Fabbri disarmato sarebbe una prova che non dovesse ucciderla, ma solo spaventarla. Di fatto, poi l'ha uccisa, 'improvvisando' l'omicidio con un coltello trovato in cucina con cui le ha tagliato la gola. Per gli esperti in studio, se l'intento fosse stato quello di spaventare Ilenia e basta, sarebbe bastato anche solo presentarsi sotto casa della donna. Oppure, si sarebbe dovuto introdurre nell'abitazione a volto coperto, per poi andarsene.