Un 25enne cagliaritano ha contattato tramite il servizio di messaggistica on line Telegram una escort, con la quale ha preso appuntamento in un appartamento di Quartu Sant'Elena. La professionista prometteva, per la cifra di 100 euro, una prestazione. L'incontro è terminato con la denuncia per estorsione del transessuale venezuelano di 27anni che ha preteso il pagamento della prestazione, non consumata, da parte del cliente. E per farlo lo avrebbe rinchiuso nell'appartamento, minacciandolo con un coltello, fino a quando non avesse ricevuto il bonifico sul suo conto.

Il transessuale, infatti, dopo il rifiuto del cliente, è andato su tutte le furie: “Se non mi paghi per te finisce molto male”, avrebbe urlato al 25enne cagliaritano impugnando un grosso coltello. Il giovane, considerando soprattutto la prestanza fisica dell'interlocutore, ha deciso di effettuare un bonifico sul conto corrente del transessuale che, una volta ricevuto il denaro, ha lasciato andare via il cliente.

La denuncia ai carabinieri

Poco dopo però si è presentato nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Quartu. Il giovane ha raccontato ai militari di aver preso appuntamento con l'escort su un canale di Telegram. L'annuncio pubblicato sul servizio di messaggistica istantanea era inequivocabile: l'escort si presentava come una donna e con il cliente avrebbe contrattato il pagamento di 100 euro per stabilire l'incontro.

A quel punto, dopo aver ricevuto l'indirizzo dell'appartamento di Quartu, il giovane è salito sulla sua auto e ha raggiunto la casa. Una volta arrivato nell'abitazione ad aprire la porta d'ingresso è stato un uomo, con un aspetto completamente diverso dalle foto pubblicate sul canale di Telegram.

Il rifiuto e le minacce

Alla vista della escort il giovane è rimasto di sasso.

Di fronte ai suoi occhi infatti si è trovato il 27enne venezuelano. A quel punto il 25enne, non più interessato all'appuntamento, l'ha comunicato alla diretta interessata. Il transessuale non l'avrebbe presa bene e sarebbe andato su tutte le furie. Secondo la sua versione, infatti, ormai l'appuntamento era stato preso e il cliente avrebbe dovuto pagare la prestazione.

Anche se non era stata consumata. Alle rimostranze del giovane, l'uomo avrebbe reagito impugnando un coltello, impedendo materialmente al cliente di raggiungere e aprire la porta d'ingresso. Porta aperta solo dopo aver ricevuto il bonifico, che ha però incastrato il cittadino sudamericano. Grazie alle tracce lasciate sia sul conto bancario che nel telefono cellulare, i carabinieri hanno infatti potuto mettere nero su bianco la denuncia per estorsione firmata dal giovane cagliaritano.