Si sono svolti stamattina, 18 giugno, nel Duomo di Bolzano i funerali di Laura Perselli e Peter Neumair. Sono trascorsi oltre cinque mesi dalla scomparsa della coppia: era il 4 gennaio. Si è poi scoperto il retroscena di una sparizione immotivata, ed è il più atroce che si potesse anche solo ipotizzare: Peter, 63 anni, e Laura, 68, sono stati uccisi dal figlio Benno.

Il primogenito della coppia, che per un lungo periodo si è dichiarato estraneo ai fatti per poi diventare reo confesso, è detenuto nel carcere di Bolzano in attesa di processo. La vicenda ha sconvolto la comunità locale e l'Italia intera.

Sua sorella Madè, durante la cerimonia, ha letto una toccante lettera. Giorni fa, dal carcere Benno aveva detto di essere disperato e pentito.

Bolzano, dichiarazione d'amore di Madè ai genitori

Per le tante vicissitudini e la complessità del caso, solo a fine maggio la Procura di Bolzano ha dato il nulla osta per celebrare i funerali di Peter e Laura. La cerimonia si è svolta in forma pubblica, ma è stato vietato l'ingresso alle telecamere. Sulle due bare bianche erano stati poggiati due bouquet di rose bianche e un biglietto: "Con tanto amore, Madè e i tuoi cari".

Seduti nelle prime file c'erano tutti i familiari, i fratelli e le sorelle di Peter e Laura, ad ascoltare Madè ripercorrere le tappe della tragica vicenda, dalla scomparsa dei genitori al ritrovamento dei loro corpi nel fiume Adige, per poi leggere l'ultima lettera scritta ai genitori, una dichiarazione d'amore per loro: "Siete qui finalmente riuniti.

Non volevate una morta ingiusta e violenta, vi è stato tolto il respiro e la parola. Siete la mia luce e il mio mattino siete la mia aria, il mio tutto. Mami e Papi mi mancano le parole per dirvi quanto vi ringrazio per quel che mi avete dato. Mi mancate in modo devastante, riposate in pace. Vi vedo passeggiare ormai all'infinito su una delle vostre tante spiagge".

Prima di Madè, avevano parlato la sorella di Peter, Michela Neumair, e quella di Laura, Carla Perselli: "Ci avete regalato una lezione di vita", le parole di addio ai loro cari.

Don Mario Gretter ha officiato la cerimonia con il decano del Duomo di Bolzano, Bernard Holzer. Il prete ha rivolto un invito ai presenti: "Fate defluire da voi il male, che c'è stato ed è innegabile".

Il decano ha auspicato che Madè e i parenti "possano trovare la forza di sopportare ciò che loro è stato imposto". Nella chiesa gremita c'erano amici, colleghi ed ex studenti dei due insegnanti in pensione, tanti cittadini che hanno partecipato da subito alla tragedia familiare.

L'uscita delle due bare dalla chiesa è stata accompagnata da un lungo applauso. Per volontà dei familiari, le spoglie di Peter e Laura sono state cremate. La coppia unita nella vita, si è ricongiunta nella morte. Peter e Laura erano molto affiatati, condividevano viaggi, interessi e negli ultimi anni le crescenti preoccupazioni per il figlio Benno.

Indagini in vista del processo

Il 28 giugno verrà depositata la perizia del medico legale sui tessuti prelevati dal collo di Peter per verificare se la causa della morte sia la stessa di quella di Laura, cioè lo strangolamento.

Il corpo di Peter, recuperato nell'Adige il 27 aprile, molto dopo rispetto a quello di Laura, ritrovato il 13 febbraio, non era in condizioni integre.

La nuova udienza, che era stata fissata per l'8 giugno, è stata rinviata dalla giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle al 9 luglio per discutere l'esito della perizia psichiatrica a carico di Benno. Le parti hanno chiesto un supplemento di perizia per eseguire una risonanza magnetica alla testa del 30enne. Il punto cruciale del dibattimento e poi del processo che dovrebbe iniziare in autunno, è se l'ex supplente di matematica fosse in grado di intendere e volere al momento del duplice omicidio.

Benno: 'Quando li uccisi ero fuori di me'

Oggi 18 giugno, intanto, la trasmissione 'Mattino Cinque' ha riproposto la lettera scritta da Benno nel carcere di Bolzano a fine maggio. Un testo che sarebbe stato dettato dalla necessità che si conosca anche la sua verità. Benno sostiene che quando ha ucciso il padre e la madre è come se fosse uscito dalla realtà.

Proverebbe un fortissimo pentimento, ma sarebbe consapevole che nulla gli risparmierà la lunga pena che ha appena iniziato a scontare. Riferisce di oscillare come un pendolo e di non stare affatto bene. Lamenta di essere stato infastidito dal clamore mediatico su di lui. Dalla sua ricostruzione dei fatti, lascia intendere che il 4 gennaio avrebbe ucciso i genitori per un "blackout" e che mai avrebbe pensato di uccidere qualcuno "tantomeno i miei genitori".

Sostiene che abbia agito d'impeto sia quando ha ucciso il padre che la madre. La Procura, al contrario, gli contesta la premeditazione, oltre ai tentativi di cancellare le prove e ai depistaggi subito dopo il duplice omicidio.