Un nuovo caso di violenze sui più piccoli avrebbe come protagonista un uomo di Chiesa: sarebbero almeno cinque gli episodi di abusi sui minori compiuti da un sacerdote di 29 anni, don Emanuele. Le indagini sulla vicenda, coordinate dalla pm Flavia Salvatore della procura di Busto Arsizio, non sono ancora concluse: gli uomini della Squadra mobile di Milano sono impegnati nell’ascoltare nuovi testimoni. Così non si esclude che nei prossimi giorni il numero delle vittime possa ulteriormente allargarsi. Nel frattempo il sacerdote è finito agli arresti domiciliari, in base all’ordinanza della gip Luisa Bovitutti: gli sarebbero contestate le cinque molestie compiute tra febbraio 2020 e maggio 2021, con una pausa nel periodo del primo lockdown.

I minori, di un’età dai dieci fino ai 16 anni, avrebbero subito gli abusi nella residenza del sacerdote.

I minori hanno raccontato ai genitori di aver subito abusi dal sacerdote

Come in molti casi simili, le indagini sul sacerdote sono partite quando i minorenni hanno iniziato a raccontare ai genitori quello che accadeva nella casa del religioso, mettendoli in allarme. Dopo la denuncia alla polizia, gli agenti della Squadra mobile sotto la guida del dirigente Marco Calì, hanno sentito la versione dei giovani coinvolti, ascoltandoli in forma protetta. Tuttavia, come detto, altri accertamenti sarebbero ancora in corso: dalla Questura di Milano trapela come la fase attuale dell’inchiesta sia molto delicata e continui nel massimo riserbo, vista l’età delle presunte vittime.

Nelle prossime ore è previsto l’interrogatorio di garanzia del sacerdote 29enne. Giovedì 15 luglio, quando i poliziotti si sono presentanti in casa dell’uomo, per comunicargli che era finito agli arresti domiciliari, il religioso è rimasto in silenzio, senza commentare l’accaduto. Probabilmente, anche davanti alla giudice, don Emanuele si avvarrà della facoltà di non rispondere.

La reazione della diocesi di Milano alla notizia del sacerdote finito agli arresti domiciliari

Il religioso a cui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare è nato nel 1992 a Rho ed è stato ordinato sacerdote nel giugno 2019: da allora è stato nominato vicario a Busto Garolfo, nell’hinterland milanese, presso le parrocchie di Santa Geltrude e dei Santi Salvatore e Margherita.

Dopo che si è diffusa la notizia dell’arresto del 29enne, la Diocesi di Milano ha manifestato stupore e dolore per l’accaduto, attraverso un comunicato, impegnandosi ad approfondire i fatti in esame. Inoltre la Diocesi si è detta pronta a osservare quanto stabilito dal diritto universale della Chiesa e a seguire tutte le indicazioni provenienti dalla Santa Sede: quindi sarà assicurata la massima collaborazione con l’autorità giudiziaria. In più la Curia milanese ha sottolineato come non fossero mai arrivate in passato segnalazioni sul sacerdote. Infine, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha voluto esprimere tutta la sua vicinanza ai parrocchiani e a alle persone coinvolte nella vicenda.

Il 'referente' della Diocesi di Milano per evitare vicende come quella del sacerdote

Nella sua nota, la Diocesi di Milano, ha ribadito l’impegno ad assicurare la massima tutela per i minori coinvolti nelle attività pastorali. Inoltre è stato ricordato come il 23 novembre 2019 – seguendo le indicazioni di Papa Francesco – sia stata istituita la nuova figura del “referente diocesano”, che ha l’incarico di raccogliere tutte le segnalazioni sui presunti abusi e predisporre tutti gli elementi utili al giudice ordinario, per una prima valutazione dei fatti.