L'associazione nazionale dei Magistrati ha reagito duramente alle parole dell'ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi, che sul palco di Firenze ha accusato una parte della Magistratura di voler "decidere cosa è politica e cosa non lo è, facendo un processo politico alla politica". L'Anm, dopo gli attacchi rivolti dall'ex Presidente del Consiglio, ha scritto una nota sul proprio sito ufficiale dove afferma che le accuse da parte di Renzi nei confronti della magistratura fiorentina sono di una gravità inaccettabile: "Secondo un ripetuto schema, il senatore Matteo Renzi ha mosso ieri, dal palco della Leopolda, ai magistrati fiorentini che hanno concluso le indagini relative alla fondazione Open, accuse gravissime e inaccettabili, come quella di voler imbastire un processo politico alla politica.

Sono parole che gettano discredito".

Cosa c'è nelle 92.000 pagine dell'inchiesta

Da alcune settimane è tornata all ribalta l'inchiesta della Procura di Firenze sulla fondazione Open che finanziava parte dell'attività ex segretario del Pd dal 2012 al 2018. Si tratta di un'inchiesta di 92.000 pagine, che ruotano attorno a un'ipotesi accusatoria ben definita. Secondo gli inquirenti lo strumento finanziario nato per organizzare le riunioni annuali della Leopolda - ovvero l'evento politico-comunicativo di Renzi e dei suoi sostenitori - si sarebbe mosso come articolazione di partito. I dettagli dell'inchiesta sono stati pubblicati dai principali quotidiani italiani, alimentando accuse riguardo a possibili conflitti di interesse.

La Procura di Firenze ha avviato l'indagine con l'intento di chiarire i rapporti tra i finanziatori di Open e la fondazione stessa. A tale scopo si indaga a vario titolo per traffico di influenze illecito, riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti. Al momento sono stati perquisiti Marco Carrai - membro del Cda della fondazione stessa - e l'avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open.

Quest'ultimo nel 2019 fu indagato per traffico di influenze illecite.

La difesa di Renzi

Renzi tiene a mostrarsi battagliero, facendo sapere che sarà presente a ogni udienza e assicura di non sentirsi un perseguitato: "Noi saremo sempre e comunque dalla parte della libertà di stampa, della libertà di informazione, della libertà del giornalismo, e continueremo a dire ai giornalisti che loro sono fondamentali per la qualità della nostra democrazia.

Il punto però è che talvolta anche il mondo dell’informazione ha avuto le sue responsabilità, e anche il mondo dell’informazione ha preferito la scorciatoia".

Afferma che finora non è stato trovato niente di concreto che lo possa danneggiare e che vi sono degli "imprenditori che hanno liberamente deciso con dei bonifici - inviati con la massima trasparenza - di finanziare la Fondazione Open". Si lamenta con i suoi sostenitori di aver subito una grave violazione di privacy, in quanto sono state rese pubbliche delle email e degli sms che avrebbe mandato quando era presidente del consiglio.