Un maiale geneticamente modificato ha salvato la vita a un 57enne con una gravissima patologia cardiaca: infatti, per la prima volta nella storia della medicina, il paziente è stato trapiantato con il cuore proveniente dall’animale. Questo intervento chirurgico eccezionale potrebbe aprire una nova strada nelle cure, fornendo nuove speranze a migliaia di malati in attesa di un trapianto. L’operazione è durata otto ore ed è stata eseguita venerdì 7 gennaio a Baltimora, negli Stati Uniti, da un’equipe di chirurghi dell’ospedale dell’Università del Maryland.
David Bennett, questo il nome dell’uomo che ha ricevuto il cuore del maiale, sembra aver superato senza gravi problemi le prime ore, quelle cruciali, in cui sarebbero potuti avvenire fenomeni di rigetto. Come ha confermato al New York Times il responsabile del progetto, Bartley Griffith, la situazione al momento sembra sotto controllo, anche se c’è la massima cautela, non essendoci mai stati dei precedenti.
Il trapianto del cuore di un maiale sembra essere riuscito
Il paziente ha deciso di sottoporsi a un intervento ancora sperimentale, viste le sue drammatiche condizioni di Salute. Essendo praticamente in fin di vita, non avrebbe avuto più il tempo di aspettare il cuore di un donatore umano. Il 57enne è ancora attaccato ai macchinari che lo tenevano in vita prima dell’operazione e la sua prognosi è al momento incerta.
Tuttavia, il nuovo muscolo cardiaco, prelevato da un maiale, sembra funzionare al meglio, tanto che presto i medici potrebbero decidere di staccare il malato dalle macchine. Come detto, le prime 48 ore, quelle più critiche in casi del genere, sono passate senza che si siano verificati segni di rigetto, né infezioni.
Il precedente: il tentativo di trapianto del rene di un maiale geneticamente modificato
In realtà, l’intervento di Baltimora ha un precedente: nell’ottobre scorso un’equipe di chirurghi della New York University Langone, guidata da Robert Montgomery, ha trapiantato un rene di maiale, anche in quel caso geneticamente modificato, a una paziente con una grave malformazione, tenuta artificialmente in vita.
Dopo l’operazione il rene ha cominciato a funzionare, senza fenomeni di rigetto: i medici hanno potuto verificare la situazione per 54 ore, prima di staccare la spina alla donna, che risultava già cerebralmente morta.
Da tempo, la ricerca punta a sperimentare tecniche che permettano trapianti da specie diverse dall'uomo: negli ultimi anni si è scelto il maiale perché molto facile da allevare. Inoltre, il cuore di un suino raggiunge le dimensioni adatte per un trapianto nell’uomo dopo solo sei mesi. Nelle operazioni simili, il rigetto è frequente, anche con organi provenienti da esseri umani. L’utilizzo degli animali permetterebbe di avere un numero sufficiente di organi per rispondere alle esigenze dei pazienti che necessitano dell’intervento.
Il maiale proveniva da un’azienda della Virginia
La Food and Drug Administration, l’organismo di controllo americano, ha autorizzato lo scorso 31 dicembre l’operazione chirurgica sperimentale, con un provvedimento d’urgenza motivato dall’uso compassionevole: infatti questo tipo d’intervento era l’unica speranza di sopravvivere per il paziente. Il malato, ricoverato da sei settimane a causa di una grave forma di aritmia, è stato naturalmente informato dei pericoli e della circostanza che al momento non fossero noti rischi e benefici di una procedura simile. Una volta che il 57enne ha acconsentito, è stato selezionato un maiale geneticamente modificato, fornito da un’azienda della Virginia. Quindi, il cuore dell’animale è stato estratto, la mattina dell’intervento, e inserito in un dispositivo che l’ha mantenuto inalterato per alcune ore.
Oltre ai farmaci anti-rigetto tradizionali, per l’occasione i medici hanno sperimentato anche un nuovo medicinale che permette all’organismo umano di non riconoscere come estraneo l’organo appena trapiantato.