È ripreso ieri, lunedì 30 maggio, a Bolzano, il processo a Benno Neumair, il supplente 32enne reo confesso dell'omicidio dei genitori Peter, 63 anni, e Laura Perselli, 68 anni, entrambi docenti in pensione. In aula ha parlato anche Carla, sorella di Laura: "Ha ucciso per soldi - ha accusato - non riesco più a pensare a lui come a un nipote". Qualche giorno fa, i giudici, ripercorrendo il caso di Cronaca Nera, avevano fatto sentire alcuni messaggi audio inviati dall'ex insegnante ad un'amica: "C'è una bestia dentro di lui" si era confidata, preoccupata per la sua fragile salute mentale.

La zia di Benno in aula

Carla Perselli, la zia di Benno Neumair, è entrata nell'aula del Tribunale di Bolzano con delle scarpe rosse. Un modo, il suo, per ricordare la violenza subita dalla sorella Laura e da tutte le donne. "Anche questo caso - ha spiegato ai giornalisti presenti - si tratta di violenza famigliare, una violenza contro una madre, che aveva dato l'anima per far crescere un figlio al quale ho voluto molto bene".

Poi la sorella della vittima, parlando del nipote Benno, ha affermato: "Ha agito con premeditazione e per motivi economici. Mettendo tutti i tasselli insieme - ha proseguito - siamo arrivati ad un'analisi molto chiara". Il 32enne, è accusato di accusato di aver brutalmente ucciso, il 4 gennaio 2021, i genitori e di aver gettato i loro corpi nel fiume Adige.

Rievocando quei giorni, in cui si pensava che i coniugi Neumair fossero scomparsi, Carla ha ricordato che il supplente bolzanino, una decina di giorni dopo il duplice delitto, le aveva chiesto informazioni su un eventuale testamento redatto da suo padre e da sua madre. La donna, come ha sottolineato durante la sua deposizione, aveva considerato quella singolare domanda, fatta in un momento così particolare, decisamente "fuori luogo", al punto da indurla a sospettare del ragazzo.

Carla non pensa più a Benno come a un nipote

Carla Perselli, davanti ai giudici, ha affermato di non credere all'ipotesi che Benno possa essere davvero affetto da una qualche malattia mentale. "Lo conosco bene - ha puntualizzato - e prima, durante e dopo il fatto si è comportato con troppa lucidità". A suo dire, nel nostro Paese, nei casi di omicidio, si tende troppo a "giocare la carta" della patologia psichiatrica.

"A questo punto - ha commentato dura con cronisti - tanto vale assolvere tutti ed aprire le porte delle carceri in quanto, nel momento in cui compiono un delitto, tutti hanno un disturbo, persino i più grandi dittatori della storia".

La sorella di Laura Perselli, dichiarando di voler testimoniare in Tribunale per poter riuscire a dare voce a due persone che, essendo state uccise, non ne hanno più la possibilità, ha ammesso: "Non penso più a Benno come a un nipote". Poi, dopo aver richiamato l'attenzione sul fenomeno del victim blaming (colpevolizzazione della vittima) ha domandato a che possa servire veramente questo processo, dal momento che il giovane Neumair ha ormai reso una piena confessione. "Di cosa dobbiamo ancora discutere in un'aula di tribunale?" ha chiesto amara ribadendo che, a suo dire, si tratta di un duplice omicidio aggravato dalla premeditazione.