È morto ieri, sabato 2 luglio 2022, a Parigi Peter Brook, regista teatrale considerato fra i più importanti del Novecento. Il regista britannico si è spento all'età di 97 anni.

Cenni biografici

Nato a Londra nel 1925 da una famiglia lettone di piccoli negozianti, emigrati poi a Parigi per motivi politici, Brook si avvicina fin dall'infanzia alla letteratura, al Teatro e al cinema.

Grazie al padre appassionato di viaggi, Peter riesce a conoscere e studiare nelle più grandi capitali europee tra cui il Regno Unito. Proprio qui, ad Oxford, si laurea e si avvicina al mondo del teatro e del cinema.

Ben presto venne conosciuto e divenne noto in Gran Bretagna grazie al tour del Tito Andronico nel 1955, dopo aver esordito nel 1943 nel teatro con il Doctor Faustus di Marlowe. Di grande importanza nella sua vita è stata la conoscenza dell'opera di Shakespeare, tanto che è considerato il maggior interprete anche delle opere minori del drammaturgo inglese. Inoltre, si è interessato molto anche al teatro contemporaneo, collaborando spesso con due attori britannici come John Gielguld e Paul Scofield.

Brook ha spesso sostenuto che tutti devono sentirsi liberi nello spettacolo e anche che essere regista significa indirizzare tutti sulla "retta via".

A livello teatrale ha spesso sottolineato l'importanza di tre parole francesi: répétition, répresentation e assistance.

Le sue opere teatrali e cinematografiche

Le opere teatrali più notevoli della carriera di Brook sono: Doctor Fauste di Marlowe (1942), King John di Shakespeare (1945), Love's Labour's Lost di Shakespeare (1946), The Brother Karamazov di Dostoevskj (1946), Romeo and Juliet di Shakespeare (1947), Measure for Measure di Shakespeare (1950), Hamlet di Shakespeare (1955), King Lear di Shakespeare (1962), Oedipus di Seneca (1968), A Midsummer Night's Dream di Shakespeare (1970), Timon d'Athens di Shakespeare (1974), Le Mahabarata, un poema epico indiano di Jean-Claude Carrière (1985), Lo spopolatore di Samuel Beckett (2013).

La carriera di Peter Brook si è mossa anche in contesti diversi dal teatro, come il cinema, la televisione e la sceneggiatura. Le sue opere cinematografiche più importanti sono: Il signore delle mosche, Re Lear, Incontri con uomini straordinari, La Tragedie de Carmen, Omnibus, Marat/Sade.

Ha collaborato anche come protagonista si un'intervista in "Riccardo III - Un uomo, un re" , un documentario di Al Pacino del 1996.