Liliana Resinovich sarebbe stata uccisa da qualcuno che conosceva. A sostenerlo è l'avvocato Nicodemo Gentile, che con la criminologa Gabriella Marano sta seguendo il caso di Cronaca Nera e curando gli interessi di Sergio Resinovich, fratello della 63enne scomparsa il 14 dicembre e ritrovata senza vita tre settimane dopo a Trieste. Secondo la bozza della relazione inviata alla procura dal medico legale, la donna si sarebbe tolta la vita a inizio gennaio.

Secondo il legale Liliana Resinovich conosceva il suo assassino

Nicodemo Gentile, avvocato penalista e presidente dell'associazione Penelope Italia (che si impegna a sostenere familiari e amici delle persone scomparse), sta assistendo legalmente Sergio Resinovich.

L'uomo non crede che la sorella si sia suicidata. Come ha spiegato il legale a Fanpage, la donna sarebbe stata vittima di un "delitto di prossimità". Liliana, infatti, secondo la ricostruzione del penalista, sarebbe stata uccisa il giorno in cui è scomparsa da qualcuno che conosceva bene.

"Liliana quella mattina - ha precisato - è stata intercettata o ha ricevuto una visita inaspettata da qualcuno che conosceva sicuramente". Il dottor Gentile ha puntualizzato che nutre, come i suoi collaboratori e il suo assistito, grande fiducia nella procura. "Tuttavia - ha concluso - archiviare il caso come suicidio non credo sia rispettoso di un percorso verso la verità che Liliana merita: questi elementi ci sono e meritano delle risposte”.

Per i periti della procura Liliana si sarebbe suicidata

Il 9 agosto scorso il medico legale Fulvio Costantinides e il radiologo Fabio Cavalli hanno inviato la consulenza tecnica, lunga circa 50 pagine, alla procura di Trieste. Nella relazione i periti sembrano concordare sul fatto che Liliana Resinovich si sia tolta la vita legandosi al collo dei sacchetti di plastica.

Tuttavia questa conclusione non solo risponde alle tante domande senza risposta legate al caso, ma ne alimenta di nuove, e come ha evidenziato la dottoressa Marano ha "infoltito i dubbi". Innanzitutto ci si chiede dove sia stata e cosa abbia fatto Liliana da martedì 14 dicembre fino al 3 gennaio (presunta data della morte).

"Per noi - ha precisato la criminologa e antropologa forense - è probabile che Liliana sia deceduta lo stesso giorno della scomparsa.

Ed eventualmente sotterrata in qualche anfratto, in qualche grotta". II team legale del fratello della donna sostiene anche che Liliana sia sta portata nel parco a due passi dall'ex ospedale psichiatrico in un secondo momento. Inoltre, secondo l'autopsia psicologica della dottoressa Marano, la 63enne, mite pacata e riservata, non sarebbe stata "tipo da suicidio".