C'è chi resta fuori dal mondiale con quattro stelle e chi ne perde una sulla Guida Michelin. In questi anni è diventato una star della tv grazie al programma televisivo Masterchef in onda sull’emittente satellitare Sky. Carlo Cracco è diventato il Gordon Ramsay italiano e la sua cucina, ed il suo stile, hanno conquistato fin da subito gli italiani. La lunga scalata del vicentino è iniziata nel 1986 da Gualtiero Marchesi fino a raggiungere le tre stelle come chef dell’Enoteca Pinchiorri a Firenze. Cracco ha lavorato per tre anni in Francia dove ha arricchito il suo ampio bagaglio culinario con la raffinata cucina transalpina.

Nel 2001 è chef executive del Cracco Peck in un elegante edificio di Milano. Con il suo arrivo il ristorante ha conquistato le due stelle Michelin e tanti importanti riconoscimenti. Dalla chiamata di Trussardi nel 2012 per il rinnovo del ristorante alla Scala alle prime apparizioni televisive per il cinquantaduenne è stato un’escalation inarrestabile.

L'inarrestabile ascesa dello chef vicentino

Cracco è diventato anche testimonial della San Carlo e protagonista degli spot televisivi della Scavolini. Un percorso da star parzialmente offuscato dal verdetto della Guida Michelin 2018. Il giudice di Hell’s Kitchen Italia è stato ‘decapitato’ della seconda stella e la notizia ha inevitabilmente fatto rumore sul web.

Su Twitter non sono mancati i commenti ironici nei confronti di Cracco: ‘Se perde anche l’altra stella tornerà ad essere semplicemente Carlo’. Ilarità e sarcasmo hanno caratterizzato la maggior parte dei cinguettii con molti utenti che hanno utilizzato foto e clip dei suoi compagni di avventura televisivi per rilanciare la notizia.

In molti hanno sottolineato che il veneto è stato penalizzato dall'eccessiva esposizione mediatica (a marzo aveva annunciato l'addio a Masterchef).

Promosso Norbert Niederkofler

Per ora Cracco non ha rilasciato nessuna dichiarazione sulla questione ma non è da escludere che nelle prossime ore decida di commentare le valutazioni fatte dagli esperti della guida francese.

Da rilevare che anche Claudio Sadler, decano della cucina milanese, perde una stella e che nessuna pizzeria è stata premiata dalla Michelin. La novità 2018 è Norbert Niederkofler, chef del ristorante San Hubertus di San Cassiano, che guadagna la terza stelle dopo anni di attesa. La Guida punta forte sulla ‘linea verde’ promuovendo ben ventidue giovani.