Se la prima scena di un film mostra un 'sempreverde' Tom Cruise,(che rivedremo anche in Top Gun 2)aggrappato al portellone di un Airbus in fase di decollo, lo spettatore giustamente si domanderà cosa succede nel resto del film. Viene in mente la tecnica suggerita da Marshall McLuhan per giudicare i romanzi: leggere la pagina 69, abbastanza lontana dall’inizio perché lo scrittore che cerca di impressionare abbia un attimo di stanchezza o di mancamento. Se la pagina funziona, ci sono buone probabilità che funzioni tutto il resto. Per i film è difficile localizzare con precisione la pagina 69, si va per tentativi.
Visto e apprezzato Tom Cruise che all’inizio di 'Mission: Impossible - Rogue Nation', uscito nelle sale lo scorso 19 agosto,cerca di farsi aprire il portello dal collega Simon Pegg, le istruzioni sono in russo, anche distinguere la destra dalla sinistra crea qualche problema (sa tutto di già visto, ma tant'è...), ma saltiamo alla scena dell’Opera. Siamo a Vienna, i cattivi che approfittano di una recita hanno come grande modello il colpo di piatti in 'L’uomo che sapeva troppo' di Alfred Hitchcock (e ci sarebbe anche James Bond al teatro dell’Opera di Bregenz).
Lo spettatore attende trepidante Cristopher McQuarrie, che firma la regia e ha scritto la sceneggiatura, oltre a quella di 'I soliti sospetti', diretto da Bryan Singer, sarà all’altezza?
Scommessa vinta, in parte, per le scene d’azione girate benissimo (problema risolvibile facilmente, basta copiare) e per qualche dettaglio originale che fa innamorare del film (problema risolvibile meno facilmente). Primo dettaglio: la killer ha i tacchi alti e uno splendido vestito da sera. Quando deve scappare, sussurra a Tom Cruise 'le scarpe...
' e lui pronto le sfila i calzari e li porta con sé. I tacchi ricompaiono più tardi, quando la ragazza viene sbalzata da una macchina, mentre le stesse scarpe atterrano sul selciato. Secondo dettaglio: si fanno piani complicatissimi per Missioni Impossibili, per esempio rubare certi dati super protetti. Quel che va storto, sono le sciocchezze: un quadro elettrico da risistemare con un pugno, due schede uguali che mandano in confusione.
L’ironia aggiunge divertimento e sulla faccenda scarpe, si nota la differenza di stile con Jessica Chastain, che corre in 'Jurassic World'scappando dai dinosauri senza mai abbandonare il tacco dodici. Finiti i tempi in cui Michael Douglas, in 'All’inseguimento della pietra verde', nella giungla mozzava i tacchi delle scarpe di Kathleen Turner.