Più dura del previsto la transizione di Torino da città industriale a capitale della cultura, in grado di portare turisti e posti di lavoro.

Se intorno ai suoi tesori artistici sono girati molti soldi e i posti direttivi nei musei sono sempre stati ambiti, ora lo sono ancora di più.

Il problema politico era se affidare la gestione a manager come quello che cerca il gruppo Astaldi o a studiosi.

Il Salone del Libro ha avuto per molti anni lo scrittore Ernesto Ferrero come direttore editoriale.

Ma un intellettuale non può risolvere i problemi logistici di una città e la competizione con Milano è sempre stata accesissima.

Il cambio di poltrone

Presidente delle Fondazione Museo Egizio è Evelina Christillin che vanta l’organizzazione delle Olimpiadi invernali 2006.

Invece, Patrizia Asproni che stava dirigendo menagerialmente la Fondazione Torino Musei è stata sollevata dall’incarico dalla sindaca Chiara Appendino. Come lei stessa ha commentato, riprendendo Francesca da Rimini: "E il modo ancor m'offende".

Tra i musei sotto la sua supervisione c’era il Castello di Rivoli per l’arte contemporanea. In questo momento le quotazioni delle opere degli artisti della pop art (il rap non è che un'evoluzione del pop) che qui si dice arte povera, stanno crescendo fino al 140 %..

Emblematico è stato il caso del crocefisso dello scultore Giambologna, per l’acquisto del quale si voleva spendere una cifra spropositata, tanto che il Comune, allora amministrato dal Pd, finì sotto inchiesta della Procura e l’arte torinese andò sotto i riflettori come caso di cronaca.

Desta un giustificato allarme che non sia stato ancora nominato il direttore del Museo del Cinema. Il candidato istituzionale Alessandro Bianchi è ritenuto troppo vicino al Pd che respinge l'accusa di lottizzazione, chiedendo la proroga del contratto di Alberto Barbera.

Fa discutere la kermesse di arte contemporanea per le gallerie, Artissima, diretta per 5 anni da Sara Cosulich.

Da una settimana l'ha sostituita la milanese Ilaria Bonacossa, ex direttrice della Fondazione per l’arte contemporanea Sandretto Re Rebaudengo.

Il derby dei collezionisti

La torinesissima Filatelica Bolaffi ha scelto Milano per "Football Memorabilia", da oggi al Grand Hotel et de Milan. All'asta l'unica copia del primo Statuto del Milan, mentre la cordata cinese Sino Europe Sport sta comprando la squadra di calcio.

Spiega Cristiano Collari, esperto della casa d'aste Bolaffi: "Il modello è il football inglese, tra fine '800 e inizio '900 in tutta la penisola. A Milano è un gruppo di gentlemen britannici a organizzarsi per dare vita alla squadra, nel 1899".

Sarà battuta pure la maglia col numero "11" di Gigi Riva, indossata il giorno in cui il Cagliari vinse lo scudetto. Rombo di tuono la regalò nello spogliatoio a un giocatore del Toro.

All’asta anche la maglia di Dino Zoff dell’anno del 13° scudetto della Juventus. Significativo che l’evento segua di pochi giorni il derby della Mole, vinto dalla Juve 3 a 1.

Domenica scorsa su Twitter la sindaca Appendino, aveva postato l’augurio che fosse una "festa di sport per tutta la città, in campo e fuori.

Vinca il migliore!". Lo ha postato con tanto di emoticon sorridente e hashtag #DerbydellaMole.

All'asta di Milano si ci può aggiudicare un taccuino del giovanissimo presentatore televisivo Mike Bongiorno. Allora quindicenne faceva il ragazzo di bottega alla Stampa.

Tra le pagine del block notes ci sono le firme di calciatori del Grande Torino. Curioso che il defunto Mike, l'Appendino e la Christillin siano tutti di provata fede bianconera.