In questo periodo di metà febbraio stanno arrivando nelle sale cinematografiche statunitensi e internazionali svariati film di diverso livello qualitativo. Una pellicola molto attesa, ma che nel complesso si è rivelata al di sotto le aspettative, è senza dubbio Rings. Quest’ultimo rappresenta il terzo capitolo della saga di The Ring, la quale iniziò nel lontano 2002. Esso è stato realizzato mediante la cooperazione di diverse piccole case cinematografiche, come la BenderSping, la Vertigo Entertainment e la Parkes/MacDonald. La sua distribuzione è stata affidata invece alla major hollywoodiana Paramount Pictures, mentre la componente registica è stata curata dal cineasta spagnolo Francisco Javier Gutierrez Diaz, noto in passato per alcuni cortometraggi come Brazil e Norman’s Room.

Una trama simile ai capitoli precedenti

La trama di questo film ricorda nel suo complesso quella dei suoi predecessori. La protagonista principale è una ragazza di nome Julia, la quale è molto preoccupata per il suo fidanzato Holt. Quest’ultimo infatti crede che un misterioso video che arriva mediante email, possa uccidere chi lo visiona entro 7 giorni. In un primo momento, ella sembra piuttosto scettica in merita a questa situazione. Successivamente, si rende conto della veridicità di questa “leggenda metropolitana” e si impegnerà al massimo per salvare sia se stessa ma anche il fidanzato da questa orribile e misteriosa maledizione.

Pesanti bocciature da parte della critica

Nel complesso questo film non ha avuto un debutto proprio convincente e di buon livello.

In primo luogo, è stato completamente bocciato dalla critica a “Stelle e Strisce”. Infatti, secondo il popolare sito Rotten Tomatoes ha ricevuto a malapena il 6% di recensioni positive e un indice di gradimento del pubblico del 35%. Pesantissime stroncature sono arrivate da svariate testate come il Los Angeles Times, The Verge, Slant Magazine, Variety e il New York Daily News.

Qualche recensione parzialmente positiva è invece arrivata da parte dell’Entertainment Weekly e dal New York Times. Nel complesso è stato giudicato come una pellicola che può offrire alcune emozioni e brividi agli amanti della saga, ma nonostante ciò risulta noioso, ripetitivo, ricco di luoghi comuni e privo di spunti innovativi.

Incassi inferiori alle aspettative

Dal punto di vista degli incassi i risultati sono stati discreti ma inferiori rispetto ai capitoli precedenti. Negli Stati Uniti, questo film ha guadagnato nel primo weekend circa 13 milioni di dollari e potrebbe arrivare a “fine corsa” a quota 39 milioni contro un budget di produzione di 25 milioni di dollari. In altri territori internazionali come Regno Unito, Russia e Norvegia i risultati al botteghino non sono stati proprio strepitosi e si sono concretizzati in un incasso di a malapena 17 milioni di dollari. Per concludere, Rings è il classico sequel realizzato in maniera approssimativa esclusivamente per fare cassa, e delude pienamente le aspettative per una grande mancanza di innovazione e originalità.