Il cantautore toscano, originario di Prato, è pronto per la sua nuova avventura sanremese; con l'inedito scritto insieme a Francesco Ciccotti e Maurizio Musumeci cercherà di raccontare al pubblico come è fatto il suo "Universo". La sua voce graffiante e roca, le sue metafore semplici ma profonde ed uno stile tendenzialmente hipster renderanno Francesco Guasti uno dei personaggi più chiacchierati del festival. Ecco la sua intervista:
A breve salirà sul palco di Sanremo. In che modo sta vivendo l’avvicinarsi all’evento?
Intensamente, di pancia e con profondo rispetto per quel palco.
Cantare sullo storico palcoscenico dell’Ariston, soprattutto per quelli più giovani, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Come vivrebbe una stroncatura da parte degli addetti ai lavori?
Vivo ogni giudizio come una opportunità di crescita, rifletterei sulle critiche e le affronterei, ma il Festival di Sanremo, per me, significa soprattutto avere l’opportunità di lanciare un messaggio alla gente, se arriverò a regalare anche un solo granello di speranza a chi mi ascolterà, sarà quella la mia vittoria.
Preferirebbe vincere il primo premio o il disco di platino per il suo nuovo album?
Domanda difficile…ma se proprio dovessi scegliere…il disco di platino: sarei arrivato alla gente completamente, con tutto il mio Universo.
Si esibirà con il brano da lei scritto: “Universo”. Che messaggio vuole inviare al pubblico con il suo testo?
Quello della speranza, appunto. Ed è rivolto soprattutto ai ragazzi della mia generazione, a quelli che se si guardano intorno vedono solo vuoto, a quelli che rimangono fermi su se stessi e cedono al lamento, senza ricordare che abbiamo poteri speciali dentro di noi capaci di realizzare qualsiasi nostro desiderio. Ho imparato sulla mia pelle che è così: dobbiamo avere sempre sogni più grandi delle nostre vite, se li abbiamo immaginati, siamo anche in grado di realizzarli.
Crede che con la sua ultima fatica riuscirà finalmente ad entrare nell’olimpo della musica italiana?
Quando nasce una canzone è un po’ un tuo figlio, una parte di te, quella più vera, più profonda ed il tuo desiderio è quello di vederlo volare lontano.
Dopo la kermesse sanremese girerà l’Italia o continuerà a lavorare in studio?
Entrambe le cose: palco e studio sono un binomio al quale non posso rinunciare. Il primo mi regala adrenalina pura, il secondo mi dà la possibilità di tornare a concentrarmi nel silenzio di me stesso. Intanto vi anticipo che il 10 febbraio uscirà il mio album intitolato come il pezzo di Sanremo “Universo” che conterrà 9 inediti più la versione acustica del brano che porto al Festival.