Per il secondo anno consecutivo il duomo di massa si conferma scenario di riferimento per esposizioni fotografiche di assoluta preminenza, proponendosi ormai quale crocevia sempre più significativo nella scena artistica internazionale.

L’esposizione fotografica 'Humanitas' dà il via al ciclo 'Geografie dello sguardo, per una nuova iconografia dell'inclusione'

I prestigiosi spazi della cattedrale del Duomo di Massa faranno da sfondo all’esposizione fotografica 'Humanitas' di Paolo Topy, evento che darà il via al ciclo 'Geografie dello sguardo, per una nuova iconografia dell’inclusione'.

Una proposta formulata dal Centro Studi Milano ‘900 e promossa dall’Associazione Culturale San Domenichino e da Area35 Art Gallery.

Riccardo Fini, coordinatore del progetto parla di inclusione come “...principio avente una profonda rilevanza nella società di oggi, sottoposta a fenomeni migratori impetuosi, con spaccature culturali che sembrano ampliarsi, una forbice sempre più ampia tra coloro che socialmente ed economicamente risultano integrati e coloro che risultano esclusi, e nella quale la diversità, in qualsiasi forma vada sostanziandosi, tende ad essere percepita come minus res rispetto ai paradigmi di riferimento a cui invece, secondo il comune sentire, essa dovrebbe assimilarsi”

La kermesse, sotto il patrocinio del Consiglio Regionale della Regione Toscana, della Provincia di Massa Carrara e del Comune di Massa verrà inaugurata dall’esposizione 'Humanitas' di Paolo Topy.

Alice Procopio, curatrice dell’intero ciclo, presenta in questo modo il progetto del celebre fotografo “…”Humanitas”, il titolo dell’esposizione, esprime bene il senso della ricerca perseguita, abbracciando integralmente la ricca ed eterogenea miscellanea di immagini, colori e sensazioni di cui gli scatti presentati risultano profondamente intrisi e permeati.

Nel mettere al centro della sua indagine tutto ciò che caratterizza il rapporto che l’uomo contemporaneo intrattiene col mondo e con i propri simili, con immagini solo apparentemente seducenti, Paolo Topy mette in evidenza il contrasto tra ciò che appare e ciò che è realmente, smascherandolo ed invitando ad una maggiore consapevolezza.

Attraverso il messaggio immediato dell’immagine Paolo Topy getta luce su ciò che questa società mette in ombra, quasi escludendolo alla nostra vista: si tratti della vita silenziosa degli emarginati come delle devastanti conseguenze di un’economia basata sui consumi. Humanitas è quindi un monito ed allo stesso tempo un invito a riconsiderare il nostro modo di guardare all’altro e al mondo, a sperimentare un nuovo punto di vista meno seducente ma più reale, in definitiva più “umano”...”.