Niente pellicce per Jungle, ma solo accessori e abiti ispirati agli animali alla mostra sulla moda alla Reggia di Venaria da oggi fino al 3 settembre. La sala delle arti è il quarto spazio dell'ex Palazzina di Caccia aperto per Pasqua. Già 2 le esposizioni in corso: l'avveniristica Caravaggio experience e Dalle Regge d’Italia sula regalità. Nella juvarriana Cappella Sant’Uberto poi dallo scorso week end campeggia la Via Crucis dello scultore Luigi Stoisa con la Crocifissione e la Resurrezione di Cristo.

L'espressività animale

Dopo tanto freddo in Piemonte, fa piacere pensare a luoghi esotici popolati di animali come giraffe, leopardi, ocelot e zebre, peraltro simbolo della Juventus che al vicino stadio ha battuto la sera il Barcellona con 2 gol di Dybala.

Ma nessuna competizione al mattino. Piuttosto un messaggio pasquale ecoturistico, perché il mondo animale viene imitato e reinterpretato da stilisti di gran fama che ne nutrono un profondo rispetto.

Ecco allora le creazioni animalier di sarti come Christian Dior e Jean Paul Gaultier, di Roberto Cavalli e Gianfranco Ferré nella scenografia di una giungla rarefatta, pensata appositamente così da Pietro Ruffo.

Ieri alla conferenza stampa di presentazione quest'artista ha spiegato che il suo allestimento è monocromo in legno, perché la visita non sia un safari come in un parco keniano, ma gli occhi siano puntati ai vestiti in mostra.

I manichini che li indossano devono spuntare all’improvviso come in una foresta dove gli animali si nascondono e si mimetizzano, per poi sorprendere l'uomo con un meteforico balzo come quello della Jaguar.

Il percorso di visita si apre con la donna felino della Maison Dior. E’ un imprimé panthère del 1947, indossato dalla musa ispiratrice Mitzha Bricard che apre la strada al trionfo del leopardato fino ai buster ricamati di Krizia e agli abiti in 3 D di Iris Van Harpen.

La mente va subito a un episodio di cronaca che aveva tenuto con il fiato sospeso la collina torinese: una fantomatica pantera che si aggirava un ventina di anni fa in zona, forse poi abbattuta sugli Appennini.

E lunedì sera, mentre le curatrici Costanza Carboni e Ludovica Gallo Orsi facevano gli ultimi sopralluoghi per l’apertura al pubblico è apparso nel giardino della Reggia un giaguaro, ma alle fine si è saputo che era lì solo per uno spot pubblicitario.

Dalla moda all'antropologia

La ricerca stilistica sul manto degli animali comincia due secoli prima con il gusto occidentale per l’Oriente.

Ma gli studi antropologici di Simona Segre Reinach per questa mostra dimostrano però che l’istituzionalizzazione del maculato nell’haute couture appartiene all’immaginario contemporaneo.

Si parte bensì con i bestiari mitici, ma è stata solo la recente Tecnologia a rendere il manto animale una seconda pelle dell’uomo con le ultime texture informatiche dell’animal print.

Artisticamente il rapporto uomo/animale viene anche messo in crisi e ne sono espressione vari capi in mostra che alludono soltanto all’esemplare della giungla. Più volte gli artisti hanno ridiscusso la centralità dell'uomo nella natura e i filosofi teorizzato la sua decrescita.

L'artista, top model e attrice tedesca Veruscha von Lehndorff è stato individuata come simbolo dell'espressività che il mondo animale propaga nello stile.

In lei, icona degli anni 60 e 70, la natura e l'elemento animale sono una costante.

In mostra c’è anche la giungla urbana che ricorda il film del 1991 "Jungle Fever" di Spike Lee che ha diretto anche Monica Bellucci ora protagonista di di Twin Peaks 3. Le scene erano ambientate nei sobborghi di Brooklin.

Perché la moda non può più prescindere dallo street style. Lo dimostrano alla Reggia le fotografie degli studenti dell’Università di Milano e di Bologna che hanno girato le metropoli per immortalare le nuove tendenze del “maculato”.

Blogger e cool hunter hanno individuato stili emergenti e si sono confrontati con i curatori di questa mostra che è la seconda del genere dopo la celebre Wilde al Metropolitan Museum di New York.

Alla Venaria Reale gli stilisti sono stati recentemente protagonisti delle esposizioni dedicate al Made in Italy, a Roberto Capucci e alla Grande Moda nel teatro.